Il mio primo fornitore di libri, l’ho già detto, è stato mio padre.
Fu lui a regalarmi, per il mio decimo compleanno, un libro di James F. Cooper, uno di Mark Twain ed uno di Rudyard Kipling … mi regalò anche una bicicletta, rossa.
Il libro di J.F. Cooper era una riduzione per ragazzi de “L’ultimo dei Mohicani“, mi entusiasmò ma non particolarmente già conoscevo indiani e pionieri, scontavo ancora la sbornia di Salgari.
In tempi recenti ho acquistato un edizione integrale del libro , soprattutto per la presenza di uno splendido saggio di D.H.Lawrence.
David Herbert Lawrence, traduttore in inglese di Giovanni Verga ed amante dell’Italia come era italiano l’amante della moglie che gli ispirò : L’amante di Lady Chatterley, stampato a Firenze nel 1928.
Un libro che, se pubblicato oggi, farebbe sorridere i censori mentre all’epoca venne bandito dalle stampe sino al 1960. Oggi, questo libro, credo si possa considerare uno dei segnali di quanto sia cambiato il “comune senso del pudore” negli ultimi 80 anni … tanto da arrivare alle varie sfumature di grigio.
Il libro di Twain, Le avventure di Tom Sawyer, mi affascinò ma dopo essermi procurato Le avventure di Huckleberry Finn, purtroppo in edizione ridotta per ragazzi , le possibilità di legger Twain erano finite. Solo dopo molti anni mantenendo il buon ricordo di Twain, ho potuto legge altri suoi libri ed ho scoperto che era uno degli scrittori più censurati dei suoi tempi. Grande impegno politico, irriverenza, ironia e sarcasmo.
In una lettera ad un amico, riguardo ad un suo articolo per un quotidiano, scrive:
“… non penso che verrà pubblicato finché vivrò. Solo ai morti è permesso di dire la verità“.
Con Kipling, invece, fu amore a prima vista o come ha detto Calvino: ”il primo vero piacere della lettura d’un vero libro … lo provai con Kipling”, forse anche per questo ho sempre avuto un debole per Calvino.
Ne Il libro della giunga (volume della mitica BUR) e poi in Kim, trovai un’India sconosciuta nonostante tutto il Salgari che avevo letto e scoprii che la Terra non è popolata da buoni e cattivi ma solo da uomini. Uomini che possono essere, allo stesso tempo sia buoni che cattivi, dipende tutto dalle circostanze.
Racconta di strane adolescenze, lunghi viaggi a piedi ma anche di guerre e magia, dolori e dubbi dell’animo umano.
“… un poema di Kipling, “Inno al dolore fisico”- Hymn to phisical pain – , che vuole fare sì che l’anima dimentichi i suoi inferni. Kipling ringrazia il dolore, proprio lui che aveva un cancro e morì dopo la seconda operazione che ha subito. Ha scritto questa poesia ringraziando il dolore perché il dolore fa dimenticare: il verso dice appunto “And make the soul forget her others hells, cioè il dolore fisico fa sì che l’anima dimentichi gli altri suoi inferni.” (Testamento poetico letterario, Jorge Luis Borges -Ed. Giunti)
Negli anni non ho mai perso occasione di leggere nuove edizioni o rileggere i suoi libri e le sue poesie.
“When the night is gathering all is grey.
Two things greater than all things are,
The first is Love, and the second War.
And since we know not how War may prove,
Heart of my heart, let us talk of Love!”
(Rudyard Kipling)
Quando la notte è scesa tutto è grigio.
Due cose sono più grandi di tutte le cose,
Il primo è l’Amore, e la seconda la Guerra.
E dal momento che non sappiamo come finirà la guerra,
Cuore del mio cuore, parliamo d’amore!
(Poesie di Rudyard Kipling, illustrazioni di Hugo Pratt – Ed. Nuages)
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