Facilità o fragilità, Bauman e i social network

Il professor Zygmunt Bauman durante un forum nel 2013 – immagine wikipedia

I brani che seguono sono tratti dalla conferenza tenuta da Zygmunt Bauman il 9 ottobre 2013 presso il Teatro Dal Verme di Milano, integralmente riportata nel libro: Vita tra reale e virtuale (Zygmunt Bauman – Ed. Egea.)

Ho già riportato parte dell’intervento che fa riferimento generico ad Internet. Questa seconda ed ultima parte fa meglio comprendere quale sia il pensiero del grande sociologo riguardo ai social network, Facebook in testa, ed amplia i concetti di  «superficializzazione» delle informazioni e della comunicazione e la «fragilizzazione» dei rapporti umani (corsivo dall’introduzione di Maria Grazia Mattei).

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Il muro di vetro, Zygmunt Bauman e Internet

Zygmunt Bauman – La vita tra reale e virtuale – a cura di Maria Grazia Mattei – Ed. Egea

«Ho speso la maggior parte della mia vita in un mondo in cui il digitale non esisteva, ora l’abilità di comunicare è quantitativamente aumentata. Però bisogna chiedersi se la qualità della comunicazione ne abbia risentito: cosa riusciamo effettivamente a dirci attraverso il muro di vetro?»

(Dalla conferenza tenuta da Zygmunt Bauman il 9 ottobre 2013, presso il Teatro  Dal Verme di Milano e integralmente riportata, a cura di Maria Grazia Mattei, nel libro: Vita tra reale e virtuale (di Zygmunt Bauman, Ed. Egea).

I brani sotto riportati si limitano ad una parte della lecture e riguardano Internet in senso generico mentre, in altre parti del suo intervento Bauman parla anche di social network. Il tema viene affrontato con lo sguardo puntato su la «superficializzazione» delle informazioni e della comunicazione e la «fragilizzazione» dei rapporti umani (corsivo dall’introduzione di Maria Grazia Mattei). Per Bauman la politica non ha la capacità di affrontare i problemi che il progresso odierno ci pone davanti e, d’altro canto, il singolo individuo non ha la forza per risolvere problemi indotti socialmente e l’unica speranza si trova in quelle che Bauman chiama “aree di mezzo”, le comunità locali. Le città l’ultima speranza per un’azione collettiva veramente efficace. Continue reading

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Effetto Palestina

Barriera di separazione israeliana tra il campo profughi di Shuafat e la colonia israeliana di Pisgat Zeev, Cisgiordania, Palestina. Foto Debbie Hill/UPI

Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone. (John Steinbeck)

Il significato di questa frase di Steinbeck non mi è mai stato così chiaro come durante il mio primo viaggio in Palestina. Sapevo a cosa andavo incontro, conoscevo la situazione dell’occupazione israeliana, le ingiustizie a cui la popolazione palestinese è sottoposta quotidianamente, ma vederlo con i propri occhi è diverso. Vederlo ti catapulta dentro una realtà ben più dura di quella che immaginavi leggendo libri e articoli. Continue reading

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Come stai?

«La domanda più indiscreta, più insolente, più insoffribile, e la più comune anche, la più poliglotta, la più persecutoria, al telefono e faccia a faccia, la domanda che mette alla tortura chi ama la verità perché la si formula per avere in risposta una miserabilissima bugia è: Come stai?»

(Guido Ceronetti)

fonte immagine: premio exodus

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Umberto Eco e le “legioni di imbecilli” online: banalità e generalizzazioni del grande semiologo

eco internet imbecilli

Umberto Eco: “Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità”

Gli imbecilli esistono — e magari lo sapevate già — ma banalità, semplicismo e generalizzazioni su Internet non aiutano di certo

“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli. Prima – spiega Umberto Eco – parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli“. E ancora: “Internet? E’ il luogo dove nascono le più assurde teorie complottistiche”.

Per Eco dunque, prendendo per buone le sue dichiarazioni riportate dai giornalila Rete sarebbe un vero e proprio “dramma” di portata epocale perché favorirebbe “l’invasione degli imbecilli” promuovendo “lo scemo del villaggio a detentore della verità”. Insomma, “che roba, Contessa” — avrebbe potuto concludere il semiologo di Alessandria — anche gli imbecilli vogliono avere diritto di parola, “e pensi che ambiente che può venir fuori, non c’è più morale, Contessa!”

Ironia a parte, il ragionamento attribuito a Umberto Eco sembra un concentrato di banalità, semplicismo, generalizzazioni e tecno-scetticismo anni Novanta. Continue reading

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La rete secondo Umberto Eco

Umberto Eco – Photograph: Eamonn McCabe /Guardian

Ha ricevuto una laurea honoris causa in Comunicazione e cultura dei media all’Università di Torino, ma evidentemente i nuovi media proprio non gli piacciono.

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Thailandia, l’acacia pennata

Acacia pennata – foto tiziano matteucci

Acacia Pennata, una delle circa 1300 specie di Acacia al mondoConosciuta in Thailandia col nome di ชะอม  (cha om) – ma ha altri nomi locali -,  viene spesso piantata attorno a casa come siepe di recinzione grazie alle spine che crescono sui rami. Continue reading

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