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Laos, Luang Prabang è diventata un circo turistico
A Luang Prabang il turismo di massa ha portato tanti dollari, ma a che prezzo?
Posted in Asia, Laos, Viaggi
Tagged Asia viaggi, Buddhismo, circo turistico, elemosina, Lan Xang, Laos notizie, Laos turismo, Laos viaggi, Luang Prabang, mekong, Nam Khan, oriente, Sebastian Strangio, Sudest Asiatico, tak bat, turismo, Unesco, viaggi in Asia, viaggiare
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Potere e violenza
Coloro che usano la violenza possono riuscire a imporre temporaneamente la propria volontà, ma il loro comando è sempre debole perché quando la violenza finisce, o la minaccia della violenza diminuisce, ci sono ancor meno stimoli a obbedire all’autorità.
Il controllo per mezzo della violenza richiede una costante vigilanza.
Troppo poca violenza è inefficace, troppa violenza genera rivolte. Continue reading
Posted in Libri
Tagged colpo di stato, golpe Turchia, potere, Slavoj Zizek, Turchia, violenza
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Golpe fallito, quale futuro per la Turchia?
Un golpe anacronistico che mette a nudo problemi e contraddizioni della Turchia di Erdogan
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Posted in Asia, Turchia
Tagged attualità, Esteri, golpe Turchia, Medio Oriente, Mediterraneo, news, notizie, Recep Tayyip Erdogan, Tayyip Erdogan, Turchia notizie
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Il Golpe in Turchia è fallito. Erdogan: “i traditori pagheranno” — LIVEBLOG
Tentato colpo di stato in Turchia. Cittadini in piazza contro i carri armati. Scontri e violenze in tutto il Paese. Poi riappare Erdogan: “Golpe fallito”
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Nizza, un altro orrore
Che marchingegno è il cervello, se è capace di logica, etica, poesia, scienza, amore, solidarietà, generosità, spirito di sacrificio, giustizia, misericordia, e insieme di orrori senza fine? Continue reading
Posted in Guerra e Terrorismo, Libri
Tagged amore, arnaldo benini, attentato, bene e male, cervello, cervello umano, etica, francia, giustizia, lobo prefrontale, logica, misericordia, Nizza, Poesia, Scienza, sistema limbico, solidarietà, spirito di sacrificio, strage di Nizza, Terrorismo, violenza
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Il 14 luglio 1946 giurava il primo governo della Repubblica Italiana
Il primo governo della (nuovissima) Repubblica Italiana giurò il giorno 14 luglio 1946 di fronte al Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola.
Fino ad oggi, in 70 anni, l’Italia ha avuto 63 governi. La durata media di un governo è stata di un anno e un mese.
I governi con le durate maggiori sono il Berlusconi II (1.412 giorni), Berlusconi IV (1.287), Craxi I (1.093), Prodi I (887) e l’attuale governo Renzi in carica da 874 giorni.
La tendenza alla lunga durata, e quindi un minor numero di governi nell’arco di una legislatura, spetta ai governi degli ultimi decenni. Questo a seguito dell’introduzione della Legge Mattarella (o Mattarellum), un sistema elettorale ibrido che sostituiva quello proporzionale classico in seguito al referendum abrogativo del 1993.
Il Mattarellum è stato a sua volta sostituito nel 2005 dalla legge Calderoli (o Porcellum), un sistema proporzionale corretto con un premio di maggioranza per la lista o coalizione che ottiene la maggioranza dei voti… un sistema elettorale poi dichiarato incostituzionale.
Nel maggio del 2015 il Parlamento italiano ha varato la Legge 6 maggio 2015, n. 52 (nota come Italicum). Si tratta di un sistema proporzionale a doppio turno a correzione maggioritaria, con premio di maggioranza alla lista che ottiene il maggior numero di voti. Le denunce su una sua possibile incostituzionalità sono attualmente al vaglio della Consulta.
L’Italicum vale solo per la Camera, e non per il Senato, in quanto nel frattempo il Parlamento ha varato una riforma istituzionale di ampia portata, nota come Riforma Costituzionale Renzi-Boschi, che tra le varie cose prevede un Senato non più elettivo, che non vota leggi ordinarie e che non partecipa al voto di fiducia per il governo.
Questa riforma sarà sottoposta ad un referendum il 4 dicembre 2016.
In un documento preparato per l’associazione Libertà e Giustizia in vista del referendum, il professor Gustavo Zagrebelsky elenca 15 motivi per dire “NO” alla Riforma Costituzionale, il punto 3 riguarda la “governabilità”:
3. Diranno che le riforme servono alla “governabilità”.
(..) “Governabile” è chi si lascia docilmente governare e chiediamo: chi si deve lasciar governare e da chi? Noi pensiamo che occorra “governo”, non governabilità, e che governo, in democrazia, presupponga idee e progetti politici capaci di suscitare consenso, partecipazione, sostegno. In assenza, la democrazia degenera in linguaggio demagogico, rassicurazioni vuote, altra faccia della rassegnazione, e dell’abulia: materia passiva, irresponsabile e facile alla manipolazione. Questa è la governabilità. A chi dice “governabilità” noi rispondiamo: partecipazione e governo democratico.
Fonte immagine: Senato della Repubblica