Divieti di viaggio imposti in 8 città: Wuhan, Huanggang, Ezhou, Chibi, Xiantao, Qianjiang, Zhijiang e Lichuan. OMS: non è ancora emergenza globale
(Asiablog.it) — Il coronavirus 2019-nCoV ha causato 25 morti e ha contagiato 830 persone: i funzionari cinesi hanno risposto alla crisi imponendo divieti di viaggio in otto città, compresa Wuhan, una metropoli di oltre 10 milioni di persone. Ventiquattro delle 25 vittime si sono verificate nella provincia dello Hubei, nella Cina centrale, ma è stato registrato il primo decesso anche al di fuori dell’epicentro di Wuhan: la venticinquesima è morta nella provincia dello Hebei, nel nord della Repubblica Popolare Cinese.
Otto città dello Hubei sono ora soggette a divieti di viaggio: voli, treni, autobus e traghetti sono stati sospesi, secondo le comunicazioni diffuse dai governi locali. Le città sono Wuhan, Huanggang, Ezhou, Chibi, Xiantao, Qianjiang, Zhijiang e Lichuan, per un totale di circa venti milioni di persone in quarantena. Le autorità hanno anche sospeso le operazioni presso le agenzie di viaggio locali e hanno ordinato a tutte le scuole di rimandare l’inizio delle lezioni del semestre primaverile, riporta il Rénmín Rìbào (Quotidiano del Popolo), organo del Comitato centrale del Partito comunista cinese (PCC).
Giovedì il Ministero delle finanze cinese ha annunciato l’assegnazione di 1 miliardo di yuan (144 milioni di dollari USA) che saranno utilizzati dalle autorità di Hubei per prevenire la diffusione della malattia che ha contagiato almeno 800 persone.
I serpenti di Wuhan
Secondo l’ipotesi di alcuni scienziati, il ceppo di polmonite virale sarebbe emerso alla fine del 2019 scorso da animali selvatici, probabilmente serpenti, commercializzati (illegalmente) a scopo alimentare al mercato del pesce di Wuhan.
Wuhan è un hub per le principali linee ferroviarie ad alta velocità che lo collegano alle principali città cinesi: Pechino è a quattro ore, mentre ce ne vogliono meno di cinque per raggiungere Hong Kong e quasi sei per arrivare a Shanghai.
Ad oggi i casi di coronavirus sono stati diagnosticati in diverse province cinesi, nelle regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao e in altri sei Paesi: tre casi sono stati confermati in Thailandia (due dei quali due già guariti), il Vietnam ha confermato due casi di contagio, mentre Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti e Singapore hanno confermato un caso ciascuno. Tutte le persone contagiate in questi Paesi avevano visitato Wuhan nei giorni precedenti.
OMS: Non è ancora emergenza globale
L’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha convocato il Comitato di emergenza a Ginevra, che ha concluso che “è ancora presto per dichiarare un’emergenza sanitaria globale”. La valutazione del rischio da parte dell’Oms, ha spiegato il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus in conferenza stampa, è che “l’epidemia ha un rischio molto elevato in Cina e un rischio elevato a livello regionale e globale”. Ma, ha aggiunto Ghebreyesus, “per ora sembra limitata a gruppi familiari e operatori sanitari [e] non ci sono prove di trasmissione da uomo a uomo al di fuori della Cina”. Ad ogni modo, “ciò non significa che non accadrà”, ha detto Ghebreyesus.
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A humanidade caminha a passos largos para uma catástrofe…
Questa che doveva essere la festa del capodanno cinese un miliardo di persone si sta trasformando in tragedia dal profondo del mio cuore mi dispiace molto
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