Prelevato dai militari e portato in un centro di detenzione: ne esce in coma e muore
(Asiablog.it) — Un uomo entrato in coma dopo essere stato interrogato nella nota base militare thailandese di Inkayuth, nella provincia di Pattani, è morto domenica 25 agosto 2019.
Abdulloh Esormusor, questo il nome del 34enne, era sospettato di appartenere a un gruppo armato independentista operante nel Profondo Sud della Thailandia. Il meridione thailandese è una regione culturalmente distinta dal resto del Paese, nonché teatro di una strisciante guerriglia separatista che ha causato la morte di quasi 7000 persone in 15 anni. L’insurrezione è scoppiata in seguito alla morte di 78 manifestanti meridionali, schiacciati e soffocati dopo essere stati stipati su dei camion per essere trasportati proprio verso la base di Inkayuth, il 25 ottobre 2004.
La morte di Abdulloh Esormusor ha aperto uno piccolo squarcio nel sostanziale disinteresse della stampa thailandese riguardo sia all’insurrezione della Thailandia del Sud sia al trattamento delle persone detenute arbitrariamente dai militari in base ai decreti varati dal regime di Bangkok. I gruppi impegnati nella difesa dei diritti umani hanno documentato diversi casi di tortura ai danni di civili in seguito alle migliaia di arresti successivi al golpe del 2014.
Non è ancora chiaro se e quanto Esormusor fosse realmente coinvolto nella guerriglia separatista, ma pochi giorni dopo il suo arresto quattro persone sono state uccise in un attacco armato contro un avamposto militare: una possibile operazione di ritorsione, secondo i media locali.
Una settimana dopo sono esplose diverse bombe a Bangkok, ferendo quattro persone, mentre la città ospitava un importante vertice internazionale a cui partecipavano diplomatici da decine di Paesi, tra cui il segretario di Stato americano Mike Pompeo.
Gli esperti ora temono che la morte di Abdulloh Esormusor possa portare a una nuova fiammata di violenza nel meridione o nella capitale Bangkok.
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