È legge il divieto del velo nelle scuole primarie austriache, ma potrebbe essere dichiarata incostituzionale
(Asiablog.it) — Il Parlamento austriaco ha approvato una legge proposta dal governo che vieta alle bambine degli asili e delle scuole elementari di coprirsi il capo con il velo islamico. Il testo si riferisce in modo generico a qualsiasi “abbigliamento influenzato ideologicamente o religiosamente associato alla copertura della testa”, ma i legislatori hanno chiarito che la legge si applicherà al velo islamico e non ad indumenti associati ad altre religioni. Dunque il dastar o patka, il turbante indossato dai Sikh, e la kippah ebraica restano legali. Mentre lo stesso velo islamico resta legale nelle scuole superiori e nelle università. Altre eccezioni riguardano i copricapi indossati per motivi medici o per proteggersi dalla pioggia, dalla neve e dal freddo.
La proposta era stata avanzata nei mesi scorsi dal vice-cancelliere Heinz-Christian Strache, del Partito della libertà austriaco (FPÖ), di destra. Strache aveva dichiarato che le bambine “sotto i 10 anni devono essere protette” ed essere in grado di “integrarsi e svilupparsi liberamente”. La proposta era stata immediatamente appoggiata dal cancelliere Sebastian Kurz, del Partito popolare austriaco (ÖVP), di centro-destra, che aveva dichiarato che “tutte le ragazze in Austria” devono avere “le stesse opportunità”. Secondo Kurz, “bisogna fare in modo che non ci siano discriminazioni nella tenera età” e “tutti i bambini devono essere uguali, maschi e femmine”.
La legge viene criticata da associazioni e partiti di opposizione che, nonostante le parole di Kurz, accusano il governo proprio di atteggiamento discriminatorio. La Comunità religiosa islamica in Austria (IGGÖ), l’organizzazione ufficiale della minoranza religiosa musulmana, ha condannato la legge sostenendo che discriminerà esclusivamente i musulmani. L’ex ministro dell’istruzione Sonja Hammerschmid, del Partito socialdemocratico d’Autria (SPÖ), di centro-sinistra, ha accusato il governo di cercare di fare leggi-spot invece di provare a risolvere seriamente i problemi di integrazione.
Alcuni rappresentanti dei due partiti della coalizione di governo, ÖVP e FPÖ, hanno risposto alle accuse di discriminazione sostenendo che il dastar Sikh e la kippah ebraica restano legali perché non coprono interamente la testa. La giustificazione non ha convinto i critici, che fanno notare come non ci sia una grande differenza, in termini di centimetri di testa coperti, tra un velo islamico e un turbante Sikh.
Altri esponenti della maggioranza hanno ammesso che le ragioni non sono meramente tecniche e legate alla dimensione del copricapo. Wendelin Moelzer, portavoce dell’FPÖ per l’Istruzione, ha definito la legge un “segnale contro l’Islam politico”, questo nonostante il velo islamico, esattamente come il turbante Sikh e la kippah ebraica, non venga indossato necessariamente per ragioni “politiche”, ma, più spesso, per ragioni culturali e religiose.
Rudolf Taschner, parlamentare dell’ÖVP, ha addotto invece ragioni parzialmente diverse, sostenendo che la misura è necessaria per liberare le bambine che lo indossano dalla “sottomissione”. Anche in questo caso però non viene chiarito perché coprirsi la testa sia necessariamente ed in ogni caso una “sottomissione”, né perché lo Stato debba varare una legge per “liberare” solamente le bambine musulmane delle scuole primarie, mentre al contempo decide di non “liberare” le ragazzine musulmane delle scuole superiori, o i bambini Sikh ed ebrei di tutte le scuole.
Il governo ha ammesso che la legge potrebbe essere dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale austriaca, sia per motivi di discriminazione religiosa, sia perché la legislazione di materie riguardanti le scuole viene normalmente approvata con la maggioranza dei due terzi dei parlamentari.
In Austria si stima vivano meno di 700mila musulmani, il 7,9% della popolazione totale di circa 8,7 milioni di abitanti. La legge è stata approvata mentre i fedeli di questa minoranza religiosa celebrano il mese sacro del Ramadan.
Nel 2017 in Austria era stata anche vietata la copertura integrale del volto con burqa, niqab o altri indumenti nei luoghi pubblici. Secondo il Governo, la legge era parte di una politica di “integrazione” volta a limitare la visibilità dell’islam ortodosso, ma la norma è stata criticata dalla polizia in quanto ha portato principalmente ad interventi contro persone che indossavano maschere per lo smog, attrezzature da sci e costumi di animali.
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Nessuna notizia riguardo lo scolapasta pastafariano ?
Se la prendono con le bambine musulmani per guadagnare voti e continuare a fare affari con i russi? Vedrai che adesso i politici italiani fanno la stessa legge.