Missionario americano ucciso da tribù delle Andamane che voleva convertire al Cristianesimo: «ma penso che valga la pena portare Gesù a queste persone»
(Asiablog.it) — Un missionario americano di 27 anni è stato ucciso a colpi di frecce da una remota tribù di cacciatori-raccoglitori in un’isola dell’Oceano Indiano, dove si era avventurato per convertire gli autoctoni alla religione cristiana: «è l’ultima roccaforte di Satana», aveva scritto nel suo diario.
L’opera evangelizzatrice di John Allen Chau, nativo dell’Alabama e laureato nell’università evangelica fondata in Oklahoma dal celebre predicatore Oral Roberts, è stata un insuccesso totale: il giovane è stato trafitto da una pioggia di frecce nel momento stesso in cui ha messo piede sull’isola.
«Abbiamo visto gli indigeni legare una corda intorno al suo corpo e trascinarlo», hanno raccontato alla polizia i sette pescatori che lo hanno traghettato a largo dell’isola, che poi ha raggiunto da solo con una canoa. Il cadavere sarebbe stato seppellito direttamente sulla spiaggia.
La tragedia si è consumata sull’Isola di North Sentinel, un’isoletta tropicale di 60 chilometri quadrati nell’arcipelago delle Andamane, che appartiene all’India. L’isola ospita la comunità Sentinelese, una delle ultime tribù incontattate del mondo, ivi stanziata da circa 55.000 anni, i cui membri continuano a resistere qualunque contatto con l’esterno, sono molto aggressivi e non permettono a nessuno di avvicinarsi.
L’area è severamente vietata ai visitatori indiani e stranieri per la sua pericolosità, in quanto i nativi già in passato hanno aggredito degli intrusi, ma anche per salvaguardare gli abitanti, che non hanno contatti con il resto del mondo e quindi sono inermi di fronte a malattie sconosciute al loro sistema immunitario.
Nel 2006 i Sentinelesi avevano ucciso due pescatori, la cui barca era stata scagliata sulle spiagge dell’isoletta da una tempesta. I loro corpi non vennero mai ritrovati. Un elicottero della Guardia costiera indiana inviato per recuperare i cadaveri è stato respinto da una raffica di frecce.
Secondo il South China Morning Post, Chau aveva scritto che stava «facendo questo per stabilire il regno di Gesù sull’isola». Dimostrando di essere consapevole dei rischi che comportava la sua missione, il giovane aveva aggiunto: «Non incolpate i nativi se verró ucciso».
La sua «è stata un’avventura folle», ha commentato P.C. Joshi, un professore di antropologia all’Università di Delhi, sottolineando come la visita del missionario ha anche messo a rischio la vita degli isolani, che hanno poca resistenza a molte malattie. «Una cosa semplice come l’influenza può ucciderli», ha detto il professore.
«Potreste pensare che io sia un pazzo a fare tutto questo», ha scritto Chau alla sua famiglia in una lettera inviata la mattina stessa della sua morte. «Ma penso che valga la pena portare Gesù a queste persone», ha aggiunto.
I pescatori che hanno aiutato Chau ad arrivare illegalmente nell’isola sono stati arrestati. Le autorità andamane cercheranno nei prossimi giorni di recuperare il cadavere.
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia.
Il mondo incontaminato si difende.
Così lontani ma così vicini. Per quanto mi riguarda, ho cancellato dalla mia rubrica nomi, indirizzi e numeri di telefono di tutte le persone che conosco e che hanno simpatie leghiste. Non vorrei mai trovarmi a casa loro in un momento in cui decidono che “non mi avevano inviato”….
Che deficente…..
Finalmente la religione uccide quelli dalla parte giusta.
Battuta a parte, un atto così arrogante che potrebbe anche essere stato punito da una divinità, se esiste.
i sentinelesi non avevano nessun diritto di ammazzare il poveretto
e nessuno sa se stiano in pace o nuotino nell’abbondanza
ma in qualche modo il mondo ha deciso di lasciarli stare
visto che non gradiscono visitatori
se ciò non piace o si hanno altre idee sulle regole da applicare al caso
trovo più sensato cambiare le regole cominciando a convincere il mondo
o anche solo il governo indiano
poi semmai, col permesso di tutti
e magari qualche incoraggiamento del mondo
si comincia a guadagnarsi la fiducia dei selvaggi assassini
magari sono anche affamati
il resto mi sembra pressapochismo solipsista, un po’ impulsivo e poco umile
il caso si è creato perchè quello voleva fare una cosa
poteva anche pensare che il suo volere era poca cosa
invece il suo volere era così grande da minare la sua incolumità
dobbiamo trarne insegnamenti generali?
Scusa Kratoan, nessuno ti ha mai parlato della “punteggiatura”?
Del tuo commento ho capito solo una cosa: i nativi hanno fatto male ad uccidere il missionario.
Non entro nel dettaglio etico: la morte come mezzo di dissuasione mi ripugna
Però, pensa se quella volta i nativi avessero ucciso Cristoforo Colombo…
Quanti Americani del sud e del nord avrebbero potuto sopravvivere?
Il sorridente missionario col cappellino da baseball come avanguardia di un’invasione che tra l’altro finora, storicamente, è SEMPRE avvenuta, e le poche tribù “non contattate” rimaste sono spesso in fuga da chi invade il loro territorio per appropriarsi delle risorse.
Anche da un punto di vista logico occidentale dar torto ai sentinelesi è impossibile.
Questo verme ha messo a rischio la sopravvivenza di un’intera popolazione, bastava uno starnuto per ammorbare tutti con malattie sconosciute per queste isole. Meno male che lo hanno spiedinato appena a messo piede sulla spiaggia.
I selvaggi sono più saggi degli evoluti. Hanno fatto bene ad ammazzare questo imbecille. Adesso nell’isola ci sarebbe un maxi resort per ricconi