La presunta umiliazione di Laura Boldrini “presa a schiaffi” dalla Casellati
«Presidente o presidentessa? Preferisco essere chiamata presidente». Lo ha detto Maria Elisabetta Alberti Casellati, la berlusconiana di ferro appena eletta alla seconda carica dello Stato grazie ai voti di Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Lega.
L’affermazione della Casellati ha sollevato qualche polemicuccia giornalistica e puntuale come le zanzare d’estate è arrivato anche il solito titolaccio accalappia-click di Libero:
La Casellati polverizza Laura Boldrini: “Presidentessa? Per favore…” — Libero, 25 marzo 2018
Altre testate cartacee e online non sono state da meno. Ecco qualche esempio:
Casellati anti-Boldrini: “Chiamatemi presidente, non presidentessa” — Linea Press, 26 marzo 2018
La Casellati “prende a schiaffi” la Boldrini: «Chiamatemi presidente» — Il Secolo d’Italia, 26 marzo 2018
Casellati snobba la battaglia della Boldrini: “Presidentessa? Meglio presidente” — L’Unione Sarda, 25 marzo 2018
La notizia ha creato entusiasmo anche tra politici e giornalisti:
“Presidentessa? Preferisco essere chiamata #presidente“. Finalmente!!!Grande Elisabetta #Casellati non ne potevo più della battaglia inutile delle desinenze
— Nunzia De Girolamo (@N_DeGirolamo) March 25, 2018
La presidente del Senato @ecasellati rifiuta l’appellativo ‘presidentessa’, e mi ricorda Oriana Fallaci che si faceva chiamare ‘scrittore’. Perché le donne fanno la differenza con fatti e azioni concrete, non con le desinenze politicamente corrette. #empowerment #donneditesta
— Annalisa Chirico (@AnnalisaChirico) March 26, 2018
Sembrerebbe proprio una bella rivincita contro quell’antipatica bolscevica della Boldrini, dunque. E invece no: con buona pace dei sopra citati giornalisti e politici, la verità è che Boldrini, ex presidente della Camera, non ha mai chiesto di essere chiamata “Presidentessa”.
La Boldrini ha solamente chiesto di utilizzare l’articolo femminile quando si parla di una donna. E dunque di essere chiamata «la presidente», non «il presidente» e tantomeno «signor presidente». Niente di diverso da quanto raccomanda da decenni l’Accademia della Crusca:
Tradizionalmente attribuiti a uomini (erano rari i casi di presidenti e dirigenti donna), ma linguisticamente ambigenere, sono i nomi di professione uscenti in -ente che derivano dal participio presente dei verbi e variano il loro genere grazie all’articolo che li precede: il dirigente / la dirigente. In merito dunque all’oscillazione sulla forma femminile di il presidente, l’uso dell’articolo femminile senza aggiunta di suffissi può essere un buon compromesso.
Dunque, almeno per il momento, non c’è stato nessuno “schiaffo” della Casellati alla Boldrini. Nemmeno un buffetto. Figurarsi “umiliazioni” o “polverizzazioni”. La (non) notizia rilanciata entusiasticamente da alcuni quotidiani, siti, giornalisti, politici e utenti social è priva di senso. (E anche questa non è una notizia).
Libero ci campa con queste stronzate.
In effetti una rassegna stampa avvilente
La seconda carica dello Stato è stata eletta con i voti di M5S e Coalizione di Centrodestra … e pare che all’appello manchino alcuni voti di FI ma non quelli di FdL
Da notate che la medesima maggioranza ha eletto il Presidente della Camera e devo dire che il tutto rappresenta un atto politico conforme ai dettami democratici che, all’inizio della precedente legislatura, non erano stati rispettati
Ci mancherebbe solo che non fosse conforme. Anche 5 anni fu conforme, forse ti sbagli col presidente del parlamento venezuelano.
Ah ma allora Pavoni deve essere stata una tesi molto impegnativa. Speriamo che non l”abbia assorbito troppo visto l”importante incarico a cui è stato chiamato. Senza pensare che ci deve fare dimenticare la Boldrini. Però, non capisco una cosa: Perché pur essendo la terza carica dello Stato, la Boldrini diceva che non contava niente e che “le leggi non le faceva lei e che quindi non era responsabile di niente”. Quindi per contare qualcosa bisogna essere almeno la quarta carica dello stato che credo sia il capo del governo. Un Renzi, tanto per capirci, la cui utilità pero mi è sempre sfuggita.
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ok grazie!
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oh my
Ah ma allora Pavoni deve essere stata una tesi molto impegnativa. Speriamo che non l”abbia assorbito troppo visto l”importante incarico a cui è stato chiamato. Senza pensare che ci deve fare dimenticare la Boldrini. Però, non capisco una cosa: “Perché pur essendo la terza carica dello Stato, la Boldrini diceva che non contava niente e che le leggi non le faceva lei e che quindi non era responsabile di niente “. Quindi per contare qualcosa bisogna essere almeno la quarta carica dello stato che credo sia il capo del governo. Un Renzi, tanto per capirci, la cui utilità pero mi è sempre sfuggita.
La presidente è stata comunque una rompizebedei non idonea al ruolo che ha ricoperto