Si è votato per eleggere il secondo parlamento nella storia del piccolo paese asiatico, indipendente dal 2002 dopo una lunga occupazione indonesiana
(Asiablog.it) — Il 22 luglio gli est-timoresi sono andati alle urne per le elezioni parlamentari per il rinnovo del parlamento nazionale di Timor Est, piccola repubblica del Sudest Asiatico e unico Paese a maggioranza cristiana in Asia insieme alle Filippine.
Il Fronte rivoluzionario per Timor Est indipendente (Fretelin), ex movimento di guerriglia indipendentista trasformatosi in partito politico, ha ottenuto il 29,7 per cento e 23 seggi, mentre il Congresso nazionale per la ricostruzione timorese (Cnrt) dell’eroe dell’indipendenza Xanana Gusmão si è fermato al 29,5 per cento (22 seggi), in calo rispetto al 36,7 per cento del 2012.
Il segretario generale del Fretilin, Mari Alkatiri, ha dichiarato di essere pronto a formare una coalizione di governo con il Cnrt. Insieme, i due partiti avranno 45 dei 65 seggi del parlamento.
Entreranno in parlamento anche altri tre partiti. Sono il nuovo Partito di Liberazione Popolare (PLP), guidato dall’ex Presidente Taur Matan Ruak, che è arrivato al terzo posto con circa il 10,6 per cento dei voti e otto seggi, il Partido Democratico (PD), 9,8 per cento e sette seggi, ed il Kmanek Haburas Unidade Nasional Timor Oan (Khunto), 6,4 per cento e cinque seggi.
Quelle di sabato sono state le prime elezioni a Timor Est senza la supervisione delle Nazioni Unite, dato che i soldati di pace hanno lasciato il Paese nel 2012.
La campagna elettorale si è svolta in modo pacifico ed il Dipartimento di Stato americano ha rilasciato una dichiarazione lodando il Paese per il “processo elettorale ben gestito e credibile”, definito “una pietra miliare nella giovane democrazia di Timor Est”.
L’ex colonia portoghese ha ottenuto l’indipendenza nel 2002 dopo 24 anni di brutale occupazione indonesiana. Oggi la più giovane democrazia asiatica si trova a dover fronteggiare arretratezza e povertà: un terzo dei 1,3 milioni di cittadini vive sotto la famosa soglia di un dollaro al giorno di reddito e buona parte degli est-timoresi non ha accesso a fonti d’acqua pulita e servizi sanitari.
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