Rassegna settimanale di notizie asiatiche
19 luglio — Thailandia, traffico di esseri umani e fosse comuni di migranti: decine di condanne
Oltre 60 persone, tra cui un generale dell’esercito, politici e funzionari pubblici, sono stati condannati mercoledi a Bangkok al culmine di un processo contro il traffico di esseri umani che riguardava 102 imputati. Il maxi-processo era partito dal ritrovamento di alcune fosse comuni nella giungla della Thailandia del sud, non lontano dal confine con la Malesia, nella primavera del 2015. I cadaveri erano di migranti provenienti dal Bangladesh e dalla Birmania (Myanmar), molti dei quali appartenenti all’etnia Rohingya, una minoranza duramente perseguitata nel Paese con capitale Naypyidaw.
20 luglio — Malesia, “Despacito” censurata: canzone troppo sexy
“Despacito”, la canzone dei record, non verrà più trasmessa sulle radio malesi: lo ha annunciato il governo di Kuala Lumpur dopo una serie di proteste soprattutto da parte di esponenti del partito islamico di opposizione Amanah Negara. «Le parole (della canzone) non sono adatte per essere ascoltate”, ha dichiarato Salleh Said Keruak, ministro per le Comunicazioni della Malesia, riferendosi ai riferimenti sessuali presenti nella hit del cantante portoricano Luis Fonsi. La Malesia già in passato ha censurato canzoni e film considerati non appropriati. Qualche mese fa la censura in si era abbattuta sul film della Disney “La bella e la bestia” tagliando una scena che vede danzare due omosessuali per tre secondi.
20 luglio — Thailandia, leader opposizione condannato per diffamazione
La Corte Suprema della Thailandia ha stabilito giovedì che Jatuporn Prompan è colpevole di diffamazione e dovrà scontare un anno di galera. Jatuporn, uno dei pù noti leader dell’opposizione al regime monarchico-militare di Bangkok, è stato condannato per aver chiamato “assassino” l’ex primo ministro Abhisit Vejjajiva in un discorso pronunciato nel 2010 durante la repressione governativa delle cosidette Camicie Rosse, diretta proprio da Abhisit, che causò circa 90 morti, tra i quali il giornalista italiano Fabio Polenghi.
20 luglio — India, il nuovo presidente è un dalit
L’India ha eletto il suo nuovo presidente della repubblica: si chiama Ram Nath Kovind, ha 72 anni ed è un dalit, un “paria”. Il 14esimo presidente della Repubblica appartiene al partito popolare indiano (Bharatiya Janata Party, BJP) del primo ministro Narendra Modi. In passato Kovind è stato vicino alla Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS), formazione para-militare dell’ultra-destra fascistoide fondamentalista indù.
21 luglio — Gerusalemme, Giornata della collera palestinese: 6 morti
Sono morte 6 persone venerdì in seguito alle proteste contro le nuove misure di sicurezza decise da Israele per gli ingressi nella Spianata delle Moschee, zona nota ai musulmani come il Nobile Santuario di Al-Haram al-Sharif e agli Ebrei come Monte del Tempio. Israele ha installato metal detector e telecamere di sicurezza sul sito dopo che due poliziotti israeliani sono stati uccisi la scorsa settimana da un palestinese. I musulmani di tutto il mondo hanno chiesto la rimozione dei dispositivi. Hanan Ashrawi, un alto funzionario palestinese, ha descritto i metal detector e le telecamere come “una flagrante violazione dei diritti e delle libertà dei fedeli palestinesi musulmani”.
22 luglio — Elezioni a Timor Est a 15 anni dall’indipendenza dall’Indonesia
Si sono svolte il 22 luglio le elezioni legislative a Timor Est, la piccola e giovanissima repubblica del sudest asiatico. I risultati non ufficiali danno in vantaggio con circa il 30 per cento dei voti il Fretilin (Fronte Rivoluzionario per Timor Est indipendente), che ha fatto campagna elettorale con lo slogan “Vota per il nostro futuro”. Il Congresso Nazionale per la Ricostruzione di Timor Est (Cnrt), guidato da Xanana Gusmao, eroe nella lotta per l’indipendenza dall’Indonesia ed ex primo ministro, avrebbe ottenuto il 28%. Il Partido Democratico (PD) e il Partito Popolare di Liberazione (PLP) si sarebbero fermati sotto il 10 per cento dei voti. Il segretario generale del Fretilin, Mari Alkatiri, ha dichiarato di essere pronto a formare una coalizione di governo con il Cnrt.
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