Rassegna settimanale di notizie asiatiche
22 maggio — Thailandia, bomba in ospedale: 21 feriti
L’esplosione di una bomba in un ospedale di Bangkok ha ferito 21 persone, una delle quali seriamente. L’ordigno, piazzato in una sala d’attesa dell’ospedale militare di Phramongkutklao, è esploso nel terzo anniversario del golpe militare del 22 maggio 2014. Questo fatto lascia ipotizzare che si sia trattato di attentato di matrice politica.
22 maggio — Indonesia, raid a festa gay: 141 arrestati
Un raid della polizia ha portato all’arresto di 141 persone all’interno di una sauna a Giacarta, la capitale federale dell’Indonesia. Tra gli arrestati c’erano anche degli stranieri. Secondo il portavoce della polizia, Argo Yuwono, gli uomini stavano partecipando a una festa a sfondo sessuale che faceva parte di un giro di prostituzione. Con l’eccezione della provincia di Aceh, dove vige la sharia, intrattenere relazioni gay in Indonesia non costituisce formalmente un reato. Nonostante questo, negli ultimi mesi la polizia ha effettuato diversi raid nei confronti di presunti eventi a sfondo omosessuale.
23 maggio — Filippine, battaglia nella città di Marawi tra jihadisti e esercito
Un attacco a sopresa effettuato il 23 maggio dai jihadisti a Marawi, città nell’isola meridionale di Mindanao, ha cacciato la polizia locale ed ha issato la bandiera nera del Califfato sugli edifici governativi del distretto. I guerriglieri hanno decapitato il capo della polizia, dato alle fiamme una cattedrale e sequestrato una dozzina di cristiani. Il governo di Manila ha dichiarato la legge marziale nell’intera isola di Mindanao ed ha inviato l’esercito.
23 maggio — Corea del Sud, inizia processo a ex Presidente Park
E’ iniziato a Seul il processo all’ex presidente Park Geun-hye. La signora Park deve fronteggiare un totale di 18 capi d’accusa, dall’abuso di potere alla corruzione, fino ad arrivare alla fuga di notizie segrete. La Park si è dichiarata non colpevole. Il suo avvocato ha spiegato che non esistevano “ragioni per costringere le aziende a donare soldi che lei non avrebbe potuto usare per se stessa”.
24 maggio — Taiwan, sì a nozze gay: storica sentenza Corte Costituzionale
La Corte costituzionale di Taiwan ha emesso il 24 maggio una sentenza con la quale si garantisce il diritto di sposarsi alle coppie dello stesso sesso. La corte concede al Parlamento due anni per approvare una nuova legge e consentire i matrimoni omosessuali. Si tratta della prima legislazione di questo genere in Asia.
24 maggio — Indonesia, 2 kamikaze si fanno esplodere: 3 agenti morti
Due kamikaze si sono fatti esplodere in una stazione di autobus nell’affollato quartiere orientale di Kampung Melayu, a Giacarta, capitale federale dell’Indonesia, la più popolata nazione a maggioranza islamica del mondo. Tre agenti sono morti e altre dieci persone sono rimaste ferite. Le autorità indonesiane sono sempre più preoccupate per l’aumento del “radicalismo”, guidato in parte da una nuova generazione di terroristi che si ispira all’ISIS. Dallo scoppio della guerra civile siriana nel 2011 sono circa 400 i cittadini indonesiani volati in Medio Oriente per combattere nelle file del sedicente Stato Islamico.
24 maggio — Nepal, premier maoista si dimette
Il primo ministro nepalese Pushpa Kamal Dahal, conosciuto col nome di battaglia di Prachanda, ha consegnato la lettera ufficiale di dimissioni alla presidente Bidya Devi Bhandari. Prachanda, leader del Partito Comunista (Maoista) Nepalese, ha rassegnato le sue dimissioni in rispetto di un accordo di alternanza raggiunto con il partner della coalizione governativa, il Partito del Congresso, il cui leader Sher Bahadur Deuba ora assumerà la guida del governo sostenuto da una coalizione di centro-sinistra.
26 maggio — Siria, raid della Coalizione: uccisi oltre 100 civili, metà bambini
Due raid aerei della Coalizione anti-ISIS a guida Usa hanno ucciso per errore oltre 100 civili, per metà bambini e minorenni. I raid sono stati compiuti a Mayadin, nella Siria centrale al confine con l’Iraq. Gran parte delle vittime sarebbero familiari di jihadisti dell’Isis di nazionalità marocchina e siriana in fuga da Raqqa. Il colonnello Ryan Dillon, portavoce della Coalizione anti-ISIS, che conta Paesi 68 membri, ha detto ad Al-Jazeera che qualsiasi perdita civile è “una tragedia”.
26 maggio — Alluvioni in Sri Lanka: oltre 100 morti, 500.000 sfollati
Piogge battenti legate hanno causato allagamenti e valanghe in Sri Lanka, con un bilancio provvisorio di oltre 100 morti e mezzo milione di sfollati. Sono state inviate navi militari ed elicotteri per aiutare le operazioni di salvataggio. Queste alluvioni sono considerate le peggiori dal 2003, quando si registrarono circa 250 morti.
27 maggio — Kamikaze in Afghanistan, 18 morti nel primo giorno del Ramadan
Un kamikaze si è fatto esplodere nel primo giorno del mese sacro del Ramadan a Khost, nell’Afghanistan orientale, uccidendo almeno 18 persone. I talebani hanno rivendicato l’attacco. Il giorno precedente un videomessaggio dell’ISIS incitava alla “guerra totale” ed in particolare a uccidere i “cosiddetti innocenti”, cioè donne e bambini, un metodo più “efficace” per terrorizzare gli “infedeli”. (Perché i terroristi non smettono di uccidere nemmeno durante il Ramadan?)
27 maggio — Filippine, a Marawi raid aerei e battaglie strada per strada tra esercito e jihadisti
Continua nelle Filippine la battaglia di Marawi in seguito alla clamorosa azione di un battaglione di jihadisti che ha occupato la città meridionale ed issato le bandiere nere dell’ISIS sugli edifici governativi. Nel giro di pochi giorni l’80-90% dei residenti della città sono fuggiti, mentre militari e militanti fondamentalisti islamici si sono scontrati in battaglie strada per strada. L’aviazione ha anche bombardato pesantemente alcune zone residenziali dove si nasconderebbero i guerriglieri jihadisti. Ufficialmente il numero di morti in quasi una settimana di scontri e’ di almeno 85 persone, compresi 13 militari, 2 poliziotti, 51 guerriglieri e vari civili.
27 maggio — Israele, a Tel Aviv grande raduno pacifista
In occasione del 50esimo anniversario della Guerra dei sei giorni, oltre 15mila israeliani si sono riuniti sabato sera nella piazza Rabin di Tel Aviv con lo slogan “Due Stati, un’unica speranza”. La manifestazione, alla quale hanno aderito tutti i partiti della opposizione parlamentare di sinistra, ha auspicato la fine della occupazione israeliana dei Territori Palestinesi ed un accordo di pace definitivo. Sono intervenuti artisti politici, tra i quali il leader laburista Isaac Herzog ed il presidente palestinese Abu Mazen, secondo cui ‘”è arrivato il tempo per voi e noi di vivere in pace, armonia, sicurezza e stabilità. L’unico modo per mettere fine al conflitto ed al terrorismo nella regione e nel mondo – ha detto Abu Mazen – è la realizzazione della soluzione dei Due Stati lungo le linee del 1967, con la Palestina accanto ad Israele. Noi abbiamo accettato le decisioni dell’Onu, abbiamo riconosciuto lo Stato d’Israele e accettato la soluzione dei Due Stati, e il mondo ha riconosciuto lo Stato della Palestina. Adesso è arrivato il tempo per lo Stato d’Israele di riconoscere il nostro Stato e porre fine all’occupazione”.
Fonte immagine: Asia Times
Grazie per questa finestra su un mondo tanto lontano da fare il giro completo e arrivarci quasi in casa… noi sgomenti e impreparati…
Grazie!