Casinò e scommesse, altro che Las Vegas: la Mecca dei giocatori d’azzardo è in Asia
(Asiablog.it) — Le culture asiatiche tengono in grande considerazione la numerologia, l’astrologia, la divinazione ed altre credenze nel fato e nella fortuna che al giorno d’oggi molti occidentali relegano nella sfera della superstizione.
È questa probabilmente una delle ragioni dietro alla grande passione degli asiatici per il gioco d’azzardo. Una passione, tra l’altro, che non accenna ad affievolirsi. Anzi, se in passato gioco d’azzardo faceva rima con Las Vegas, Atlantic City, Venezia e Monte Carlo, oggi sono le case da gioco con gli occhi a mandorla a riscuotere sempre più successo.
In Asia, la Mecca dei giocatori d’azzardo è senza dubbio la bellissima ex colonia portoghese di Macao, che con i suoi 33 casinò vanta un’industria del gioco d’azzardo 7 volte maggiore di quella di Las Vegas.
Ad ogni modo la scintillante Macao, dove il gioco d’azzardo è legale fin dal 1850, quando l’allora governo portoghese legalizzò l’attività, non è più l’unica città asiatica dove trovare un tavolo verde.
Al contrario, ci sono casinò anche a Singapore, alle Maldive, nelle Filippine, in Birmania, Cambogia, Laos, Vietnam, Malesia, Corea, India, Nepal, Sri Lanka, Kazakistan, Turkmenistan, Israele e Libano.
A breve potrebbero aprire i battenti anche alcune case da gioco a Taiwan e forse in Giappone, dove una legge è in discussione nella kokkai — 国会, la Dieta nazionale, ovvero il Parlamento del “Paese del Sol Levante”.
In alcuni paesi il gioco d’azzardo è riservato solamente agli stranieri. Ad esempio in Cambogia i cittadini cambogiani non possono entrare nei casinò, che difatti sono tutti in aree turistiche (Sihanoukville, Kampot, Phnom Penh) o nei pressi della frontiera occidentale con la Thailandia (Poipet, Pailin, O Smach, Choam, Koh Kong) e orientale con il Vietnam (Chrey Thom, Prek Chak, Bavet), da dove arrivano quotidianamente gruppi organizzati di turisti thailandesi e vietnamiti. Paradossalmente, alcune di queste aree fino a vent’anni fa erano gli ultimi santuari dei khmer rossi.
Nei paesi dove le leggi non permettono l’apertura di casinò, come ad esempio in Thailandia, il gioco d’azzardo è comunque diffusissimo ed anche per l’ultimo dei turisti in visita a Bangkok è relativamente semplice imbattersi in anziani giocatori di mah jong o dama cinese nel parco Lumpini, uomini in canottiera e sigaretta pendula tra le labbra che giocano a carte sui lerci marciapiedi delle più malfamate viette secondarie del quartiere cinese, o ancora sanguinosi combattimenti di galli nel grande mercato all’aperto di Chatuchak.
Inoltre, in questi paesi orientali basta domandare in giro per scoprire dove trovare non solo piccole bische clandestine nascoste nei retrobottega dei negozi, ma anche veri e propri casinò illegali “nascosti” (grazie a protezioni eccellenti) in lussuosissime ville o addirittura nei centri commerciali delle grande città.
Ovviamente, a meno che non siate dei giornalisti investigativi, va detto che visitare questi posti rimane qualcosa di veramente pericoloso e vivamente sconsigliato.
Per gli amanti del gioco d’azzardo che preferiscono restare on the safe side, molto meglio passare una serata o due nei meravigliosi casinò di Goa, Macau o Singapore. Anzi, questi casinò sono dei bei posti da visitare anche per chi non ha intenzione di scommettere nemmeno un centesimo, visto che al loro interno spesso si trovano anche centri commerciali, spa, piscine, ristoranti, bar e altri luoghi di intrattenimento. Il Venetian Macao, che con i suoi 980.000 m2 è il più grande casinò al mondo, al suo interno ospita anche un impianto sportivo polivalente per concerti, incontri di pugilato, partite di basket e altri eventi musicali, sportivi e di intrattenimento.
E non disperino nemmeno i saccopelisti con esigui capitali a disposizione che pure vogliono provare l’ebrezza del gioco d’azzardo. Per loro potrebbe essere simpatico tentare la fortuna nei meno raffinati impianti laotiani o cambogiani, dove generalmente la giocata minima alla roulette è di appena 10 baht thailandesi (circa 25 centesimi di euro).
In questi casinò gremiti di turisti thailandesi, vietnamiti e, immancabilmente, cinesi, non serve nemmeno portarsi il pranzo al sacco: due volte al giorno c’è un buffet gratuito e ad ogni ora del giorno e della notte le innumerevoli e graziosissime hostess sono sempre pronte ad offrire ai giocatori seduti ai tavoli verdi caffè, tè, acqua, birra ed altre bevande. Anche queste gratuite.
Qualunque esperienza decidiate di fare, ricordatevi di drizzare bene le antenne e tenere sempre gli occhi bene aperti. Questi luoghi di svago hanno un loro fascino e possono essere belli e divertenti, ma sono anche delle calamite per truffatori ed altri soggetti poco raccomandabili.
Buon viaggio e buona fortuna, senza dimenticare che il banco vince sempre.