Flotta USA verso penisola coreana, Pyongyang minaccia: «risposta spietata a qualsiasi provocazione». Cina avverte: «conflitto può scoppiare in qualsiasi momento»
(Asiablog.it) — Oggi la Corea del Nord festeggia il “Giorno del Sole”, ovvero il (105esimo) anniversario della nascita di Kim Il-sung, padre fondatore della Repubblica Popolare Democratica di Corea e nonno dell’attuale leader Kim Jong-un. Mai prima il compleanno del “Presidente Eterno”, morto nel 1994, era coinciso con una crisi di questa portata. Ma mai prima gli Stati Uniti, il principale rivale di Pyongyang sullo scacchiere internazionale, sono stati guidati da un comandante in capo del calibro di Donald Trump, il poco esperto e molto poco diplomatico neo-presidente che ha promesso una reazione militare a «qualsiasi provocazione» inviando una portaerei scortata da tre navi da guerra verso la penisola coreana. Il messaggio statunitense è stato ulteriormente chiarito nei giorni successivi dal controverso bombardamento di una base militare siriana e poi dall’utilizzo di una “superbomba” anti-ISIS in Afghanistan.
North Korea is looking for trouble. If China decides to help, that would be great. If not, we will solve the problem without them! U.S.A.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) April 11, 2017
Per non essere da meno, Pyongyang venerdì ha ricordato che in caso di guerra le basi statunitensi in Corea del Sud verrebbero «polverizzate nel giro di pochi minuti». L’annuale mega-parata del 15 aprile quest’anno va interpretata anche come una dimostrazione di forza nel contesto delle crescenti tensioni scatenate dalle ambizioni nucleari del regime nordcoreano e dalla crescente intransigenza americana. Con la lunga sfilata di soldati, carri armati ed altri armamenti, Pyongyang mostra i muscoli mettendo in bella mostra il suo arsenale bellico per inviare un messaggio inequivocabile a Washington, Seul, Tokyo ed altre capitali mondiali. La televisione nordcoreana ha anche mostrato diversi missili che, secondo gli esperti statunitensi, potrebbero essere dei KN-08, KN-14 o altri modelli simili. Pyongyang non ha ancora voluto testarli, ma si tratta di razzi che potenzialmente possono coprire anche 12mila chilometri e quindi raggiungere non solo Guam, Alaska e le Hawaii, ma anche gli Usa continentali. La penisola coreana si trova a circa 8.000 chilometri dalla costa orientale degli Stati Uniti, mentre Pyongyang dista circa 10.850 chilometri da Washington DC.
La Corea del Nord è sotto una serie di sanzioni imposte dalle Nazioni Unite per via dei suoi programmi missilistici e nucleari. Pyongyang dice di aver bisogno di armi nucleari per difendersi da una possibile invasione degli Stati Uniti. Il timore della comunità internazionale è che il regime a nord del 38esimo parallelo riesca a dotarsi di missili in grado di trasportare testate nucleari fino all’America Settentrionale, cosa che Trump ha promesso “non accadrà”. Negli ultimi anni i nordcoreani hanno effettuato cinque test nucleari ed hanno lanciato molteplici missili, alcuni dei quali il mese scorso sono finiti in mare non lontano dalla costa del Giappone. In questi giorni si teme che Pyongyang possa condurre un sesto test nucleare, nel qual caso la Casa Bianca ha dichiarato di non escludere una risposta militare. Nel frattempo Trump ha inviato la portaerei USS Carl Vinson ed un gruppo di battaglia di navi da guerra nei pressi della penisola coreana. «Stiamo inviando un’armata. Molto potente», ha detto Trump. «[Il leader nordcoreano] sta facendo la cosa sbagliata. Sta facendo un grosso errore».
I have great confidence that China will properly deal with North Korea. If they are unable to do so, the U.S., with its allies, will! U.S.A.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) April 13, 2017
Choe Ryong-hae, un alto funzionario del governo della Corea del Nord ha detto che il paese è pronto a resistere a qualsiasi minaccia posta dagli Stati Uniti. Choe, che alcuni ipotizzano sia il secondo più potente ufficiale nordcoreano, ha detto che il nuovo governo degli Stati Uniti sta «creando una situazione di guerra» nella penisola coreana con l’invio della flotta e che Pyongyang «risponderà ad una guerra totale con una guerra a tutto campo», anche utilizzando armi nucleari.
Sia la Russia che la Cina, l’unico alleato di un certo peso della Corea del Nord, hanno sollecitato moderazione. Il Ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi, ha dichiarato Venerdì che «il conflitto potrebbe scoppiare da un momento all’altro». La Russia si è detta «molto preoccupata» ed ha invitato entrambe le parti ad evitare «qualsiasi azione che possa essere interpretata come una provocazione».
La guerra di Corea del 1950-1953 si è conclusa in un armistizio e non un trattato di pace.
North Korea flexed its missile muscle at its annual military parade https://t.co/gPvhX0ySJx pic.twitter.com/VeitWvDY4H
— CNN (@CNN) April 15, 2017
Fonte immagine: Anna Fifield