Senso
di Giovanni De Mauro, 22 luglio 2016, Internazionale
Al centro di Trafalgar square, di fronte alla National gallery di Londra, c’è la colonna di Nelson. Fu costruita nel 1840 per commemorare Horatio Nelson, ammiraglio britannico ucciso il 21 ottobre 1805 nella battaglia di Trafalgar.
La notizia della sua morte uscì in prima pagina sul Times il 6 novembre, quindici giorni dopo.
Oggi avremmo ricevuto la notizia in pochi minuti, forse secondi, raccontava qualche settimana fa Alan Rusbridger, ex direttore del Guardian, a un gruppetto di studenti.
Senza nessun rimpianto o nostalgia per un passato in cui le notizie importanti impiegavano quindici giorni ad arrivare, c’è da notare però che l’accelerazione esasperata di oggi rende difficile prendere le distanze dagli eventi per vederli in prospettiva, per tentare di ricostruirne il senso, unire i puntini per capire quale disegno emerge, e impiegare il tempo necessario per leggere, verificare, approfondire, fare tutte le domande che servono.
È difficile, e forse perfino sbagliato, resistere alla tentazione di usare gli strumenti che abbiamo a disposizione per informare tempestivamente il maggior numero possibile di persone, ma dobbiamo anche essere consapevoli dei limiti e dei rischi, e cercare di prendere ogni precauzione, per esempio privilegiando sempre la qualità e mai la quantità, l’accuratezza e non la velocità.
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