La paura di una repubblica delle banane
«L’agricoltura a contratto può essere un successo per gli agricoltori, ma gli investimenti esteri nelle piantagioni hanno portato anche preoccupazioni ambientali.
Sam-Ang Butprom descrive le banane verdi prodotte dalla sua azienda come un miracolo: “Queste sono le migliori banane nel mondo – il frutto miracoloso”.
Toccando la verde buccia liscia, afferma che le sue banane verdi hanno una qualità speciale che è difficile da trovare.
“Si tratta di uno stimolante sessuale per uomini e donne. I cinesi amano mangiare le banane verdi con l’aglio mentre bevono alcolici”.
La strana combinazione si dice stimoli il desiderio sessuale.»
(Jeerawat Na Thalang, Fear a banana republic, Bangkok Post)
Come riportato dal Bangkok Post, le comunità adiacenti ad una piantagione di banane di Chiang Rai, nel nord della Thailandia, lamentano il fatto che per annaffiare la piantagione sono state deviate le acque del fiume Ing, a danno degli agricoltori a valle. Molti residenti, consapevoli di un incidente in una piantagione nel nord del Laos – dove coltivatori di banane hanno stipulato un contratto simile, con la medesima azienda cinese – ritengono che la piantagione abbia inquinato l’acqua locale.
Piantagioni di banane causano problemi di salute in Laos e Thailandia
L’uso eccessivo di prodotti chimici nelle piantagioni di banane gestite da aziende cinesi non ha colpito solo il Laos ma anche la vicina Thailandia.
Un ricercatore del National Agriculture and Forestry Research Institute (NAFRI), Dr. Palikone Thalongsengchanh, ha detto al Vientiane Times che degli agricoltori che lavorano nelle piantagioni di banane in Thailandia potrebbero anche essere a rischio per problemi di salute come quelli del Laos se l’uso dei prodotti chimici non viene controllato adeguatamente.
Secondo un recente rapporto del Chiang Rai Times, i lavoratori della Hongta International, una piantagione di banane di proprietà cinese nel distretto di Phraya Mengrai in provincia di Chiang Rai, sono stati testati e risultano avere livelli insolitamente elevati di sostanze chimiche nel sangue.
La proliferazione di aziende agricole di banane possedute da imprese cinesi, in Laos e Thailandia, è originata dalla crescente domanda del mercato cinese.
Un sondaggio realizzato da NAFRI, presentato il 31 marzo u.s., ha evidenziato i diversi motivi per cui le aziende cinesi stabiliscono piantagioni di banane in Laos. Primo: il basso costo dei contratti di affitto dei terreni; secondo il basso costo del lavoro e il terzo il noncurante controllo dei prodotti chimici.
L’indagine ha inoltre rilevato che l’8% dei coltivatori di banane nel nord del Laos ha riferito di essersi ammalato nel corso degli ultimi sei mesi, ma solo il 39% è andato in un ospedale. Circa il 22% di questi lavoratori agricoltori ha chiesto alle aziende di pagare per le loro cure, non ci sono state segnalazioni di decessi legati all’uso di sostanze chimiche.
Il Dr. Palikone sostiene che una delle cose più importanti da fare sia intensificare il monitoraggio dell’uso della chimica nelle piantagioni per ridurre al minimo gli impatti sociali e ambientali.
“Credo che il problema stia nel non essere riusciti a gestire l’uso di sostanze chimiche nelle aziende agricole di banane, e questo ha influenzato negativamente la salute della popolazione locale”.
(Banana farms cause health issues in Laos, Thailand – Vientiane Times)
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«Il contract farming, l’agricoltura a contratto, prevede che una produzione agricola venga effettuata sulla base di un accordo tra il produttore e l’acquirente di prodotti agricoli. L’agricoltore si impegna a fornire quantitativi concordati di un prodotto vegetale o animale, sulla base degli standard di qualità e le esigenze dell’acquirente. L’acquirente, di solito una società, si impegna ad acquistare il prodotto, spesso ad un prezzo che si stabilisce in anticipo. L’acquirente spesso si impegna anche a sostenere l’agricoltore, ad esempio: assistenza per la preparazione del terreno e la consulenza sulla produzione.
Anche se l’agricoltura a contratto deve in primo luogo essere considerata come una proposta commerciale, viene anche vista come un approccio efficace per aiutare a risolvere molti dei problemi di accesso al mercato dei piccoli agricoltori. Tuttavia, l’evidenza empirica del modo migliore per raggiungere questo obiettivo non è ancora disponibile.» (Wikipedia)
Oggi in molte nazioni – Unione Europea in testa – si sta cercando la giusta strada verso quella che viene definita: agricoltura sostenibile. Un percorso che, partendo dall’attuale agricoltura convenzionale/industriale (intensiva e orientata alla massima produzione che nel tempo, stante il necessario utilizzo di agenti chimici di sintesi, ha generato gravi danni all’ambiente naturale e pericoli alimentari per l’uomo) vuole promuove per il futuro solo modelli completamenti diversi: agricoltura integrata e agricoltura biologica/organica, in un percorso che intende sostituire la quantità (ad ogni costo) con la qualità del prodotto.
Ma l’agricoltura a contratto, come appare chiaro, deve innanzitutto intendersi come un mero contratto commerciale e rappresenta una delle facce di quella globalizzazione commerciale e finanziaria, quel libero mercato tanto osannato, che oggi viene analizzata criticamente da molti economisti visti i risultati controversi che ha prodotto a livello mondiale.
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The true cost of Laos’ banana plantations (Southeast Asia Globe)
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