Una volta mi ha morsicato un topocervo. Ero andato a raccogliere steli di basella bianca sulla riva del ruscello che costeggia il recinto di casa nostra, mia madre voleva preparare una zuppa agrodolce al tamarindo.
Non so con chi ce l’avesse, ma quel maledetto topocervo spuntò improvvisamente fuori e mi morse una coscia, mi aprì una ferita che faceva un male cane.
(Saneh Sangsuk, Una storia vecchia come la pioggia, Ed. ObarraO)
Basella bianca, in thailandese: ผักปลัง (pak plang)
Nome scientifico Basella alba o Basella rubra, la differenza viene dal diverso colore dei piccoli fiori, conosciuta come: basella, spinaci del Malabar, spinaci striscianti.
Pianta perenne originaria delle regioni tropicali dell’Africa e dell’Asia, è un rampicante a rapida crescita con stelo morbido a vite, può raggiungere i 10 metri di lunghezza.
Tipico ortaggio a foglia, la basella ha un alto contenuto di vitamina A, vitamina C, ferro e calcio.
Ha un basso contenuto di calorie ma alto contenuto di proteine ad è una fonte particolarmente ricca di fibre solubili.
Normalmente consumata lessata ma anche crudia e sempre accompagnata da una salsa piccante, viene anche utilizzata come addensante nelle zuppe o saltata in padella con aglio e peperoncino.
Mi dicono che il suo consumo è proibito ai monaci ma non ho ottenuto ulteriori informazioni e neppure trovato conferme al riguardo.
(tutte le foto tiziano matteucci, fonte immagine del tragulo: Scienzamente)
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