I terroristi mettono in vendita le donne su Facebook
(Asiablog.it) — L’ultima vergogna dei terroristi dell’ISIS si consuma sul social network più diffuso al mondo – Facebook – dove delle ragazze sono state messe all’asta con tanto di foto e prezzo:
“A tutti i fratelli che stanno pensando di comprarsi una schiava: questa costa 8mila dollari.”
L’annuncio è comparso in un post pubblicato il 20 maggio 2016 su un account dal nome Abu Assad Almani (“Abu Assad il tedesco”), che secondo il Washington Post sarebbe riconducibile ad un terrorista di cittadinanza tedesca che si è unito ai combattenti dell’ISIS in Siria.
Il post è stato rimosso da Facebook alcune ore dopo la pubblicazione e l’identità delle donne messe in vendita non è stata ancora accertata.
Secondo Hussein al-Qadi, un ufficiale del governo regionale curdo nel nord dell’Iraq, circa 2mila donne di etnia yazida rimangono nelle mani dell’ISIS dopo essere state rapite nel 2014. Le poche fortunate che sono riuscite a scappare ai rapitori hanno raccontato di un inferno di schiavitù, matrimoni forzati, stupri e crimini di guerra.
La schiavitù sarebbe diffusa in tutti i territori di Siria e Iraq attualmente occupati dalle truppe del sedicente “Stato Islamico”.
“Una donna può essere comprata e venduta da cinque o sei uomini diversi”, ha detto Zainab Bangura, rappresentante speciale dell’Onu per la violenza sessuale nei conflitti, in un’intervista al canale americano Bloomberg.
Nadia Murad, una ragazza yazida sopravvissuta ad un periodo di schiavitù nello “Stato Islamico”, ha detto a Russia Today che in alcuni villaggi sono state rapite tutte le donne, comprese le bambine più piccole:
“C’erano migliaia di donne. Ho visto i combattenti prendere ragazze sopra i nove anni per violentarle”.
Lo “Stato Islamico” ha dichiarato la schiavitù sessuale accettabile a patto che le donne schiavizzate non siano musulmane o professino un tipo di Islam che il gruppo terroristico considera non ortodosso. Secondo gli ideologi dell’ISIS, per i quali il controllo dei corpi e della sessualità è come una droga, Dio autorizzerebbe anche il sesso con bambine che non hanno raggiunto la pubertà — in altre parole, la pedofilia.
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Fonte immagine: Washington Post
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Sarebbe il momento di dedicarsi, anche, alla cura dei commenti per non diventare un mero ricettacolo di (chiamiamoli) falliti.