«Le donne sono come le caramelle, nessuno le mangia già scartate.»
Il primo ministro della Thailandia, Prayuth Chan-Ocha, ha regalato questa osservazione ai giornalisti quando ha aperto la tradizionale festa del Capodanno thailandese, noto come Songkran. La festa arriva nel momento più caldo dell’anno ed è molto nota per gli entusiastici spruzzi d’acqua tra famigliari, amici ma anche sconosciuti.
La giunta militare aveva già annunciato che avrebbe cercato di scoraggiare comportamenti lascivi e abbigliamenti inappropriati per la cultura del paese.
“Durante il Songkran, chiedo che le donne indossino abiti appropriati, in stile tailandese, in modo che stiano comode ma vestite civilmente“, ha detto Prayuth. Poi ha aggiunto la metafora delle donne “come caramelle” che la gente non vuol mangiare se sono già scartate.
Il Trump thailandese: autoritarismo, machismo e misoginia
di Hariette Darling, Daily Kos, 19 aprile 2016
Molte cose sono state dette su Donald Trump e la sua campagna presidenziale – e non solo negli Stati Uniti, dove, andando verso le primarie di New York con un vantaggio enorme, rimane capofila nazionale del partito repubblicano con un margine di dieci punti. Ad oggi più di 8 milioni di americani sono andati alle urne ed esprimere un voto per Donald Trump.
Il supporto di base di cui gode la campagna di Trump è visto con un mix di divertimento, paura e, in definitiva, disgusto da gran parte del resto del mondo. In Europa, il machismo di Trump ha portato a confronti col dittatore fascista italiano Benito Mussolini e col donnaiolo magnate dei media Silvio Berlusconi.
A Città del Messico, i legislatori hanno approvato una proposta simbolica per vietare “Donald” sul suolo messicano. Questa legge è arrivata due mesi dopo che il Parlamento britannico ha discusso se tenere Trump fuori della Gran Bretagna, un dibattito richiesto da una petizione che aveva raccolto oltre 570.000 firmatari.
Mentre il candidato Trump è maturo per la critica e la presa in giro, per molti del suo stesso partito è un momento difficile quando pensano a cosa significherebbe un Trump Presidente per il loro paese e per il mondo.
Cosa succede, però, quando dei leader, che condividono la combinazione di demagogia populista e il disprezzo per il pluralismo democratico come Trump, prendono il potere?
In Thailandia, il leader della giunta e primo ministro Prayuth Chan-Ocha ha trascorso gli ultimi due anni rispondendo a questa domanda.
Dal momento in cui ha rovesciato il governo eletto della Thailandia e trasformato i servizi di sicurezza ed il sistema giudiziario thailandesi in uno strumento per molestare e incarcerare gli oppositori, Prayuth ha preso l’abitudine di rilasciare quel tipo di risposte sommarie e lamentele infantili sull’ingiustizia dei media per cui è famoso Donald Trump. Considerando i toni autoritari delle esternazioni di Trump, ci sono buone ragioni per chiedersi quanto siano simili questi due politici.
Tra le somiglianze la più inquietante è quell’irritante tipo di misoginia che sia Prayuth che Trump sono disposti a concedersi ogni volta le telecamere sono accese. Se non altro, entrambi gli uomini sembrano apprezzare l’attenzione e la notorietà guadagnata dal denigrare le donne. Un solo esempio: il dittatore militare ha cercato di rassicurare i visitatori di sesso femminile del suo paese, affermando che le turiste in bikini in Thailandia sono al sicuro solo se sono “brutte”. Questa l’insensibile risposta all’omicidio di due turisti britannici, David Miller e Hannah Witheridge, in vacanza sull’isola di Koh Tao e che ha attirato le ire della comunità internazionale. Ma per Prayuth non si tratta di un’uscita estemporanea.
Molti americani sono stati presi alla sprovvista dalla volgarità dell’atteggiamento di Donald Trump verso le donne – e verso se stesso, del resto. Forse per la prima volta nella storia americana, un candidato ha fatto della dimensione del suo pene un problema durante quello che avrebbe dovuto essere un dibattito sulle credenziali di leadership per la più potente carica elettiva sulla Terra.
L’ex generale Prayuth dal canto suo è stato filmato mentre parla di parità di genere sostenendo che potrebbe danneggiare la società thailandese, ragion per cui preferisce che le donne badino alla casa. È anche stato esplicito nel consigliare alle donne di attenersi agli abiti thailandesi, avvertendole che altrimenti potrebbero essere viste come non commestibili, come caramelle già scartate che nessuno ha voglia di mangiare.
Trump, Prayuth e il danno per la democrazia
Dietro i loro atteggiamenti offensivi verso le donne, la retorica usata da entrambi gli uomini sembra sottolineare una visione del mondo autoritario che ha in mente di limitare le libertà fondamentali dell’uomo. Prayuth, che in Thailandia esercita un potere praticamente incontrollato, ha messo a tacere i suoi critici come un vero dittatore.
Questo è stato il caso di Watana Muangsook, un membro anziano del partito Pheu Thai. Watana è stato arrestato e sottoposto a sessioni di “aggiustamento attitudinale” da parte dei militari per un suo post su Facebook chiaramente sarcastico, in cui alludeva a un Prayuth sessista per lo “stalking” all’affascinante ex premier thailandese Yingluck Shinawatra. Muangsook ora rischia una condanna a cinque anni per reati informatici.
Sotto il regime di Prayuth per i giornalisti c’è sempre il rischio di imbattersi nella legge sulla lesa maestà. Persino l’ambasciatore statunitense Glyn Davies si è ritrovato con l’accusa di aver insultato la monarchia solo per aver fatto osservazioni riguardanti le condanne di civili durante una cena con la stampa.
La rigida decurtazione delle libertà democratiche in Thailandia è, secondo Donald Trump, esattamente quello di cui l’America ha bisogno per controllare i propri giornalisti. La sua proposta per cambiare le leggi sulla diffamazione e le protezioni della stampa, servirebbe fondamentalmente ad alterare la libertà di stampa negli Stati Uniti ed esporre i giornalisti a cause per diffamazione. Ovviamente tutto questo potrebbe essere in violazione della Costituzione degli Stati Uniti, ma il candidato ha preso l’abitudine di respingere i diritti costituzionali con un livello di ignoranza e arroganza che farebbe inorgoglire politici autoritari come lui. Nella Thailandia di Prayuth, la critica della nuova bozza di costituzione fatta dai militari è, ovviamente, vietata.
I repubblicani stanno ancora cercando di decidere che cosa fare di Donald Trump. Nel frattempo il suo incurante incoraggiamento alla violenza, le sue promesse di costruire muri e vietare l’islam, sembrano eccitare una parte crescente dell’elettorato americano mentre allarmano gli osservatori nel paese e all’estero.
La buffoneria e la retorica offensiva, marchi di fabbrica di Trump, potrebbero sembrare divertenti per alcuni, ma mascherano una vena autoritaria che può fare gravi danni anche in una democrazia stabile nel caso ottenesse il consenso per assumere il potere.
Come il popolo thailandese ha già capito, che l’abbaiare di un demagogo può portare ad un morso anche peggiore.
Fonte: Dailykos
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