Donna rischia la galera per una foto: per il regime è incitamento alla ribellione
(Asiablog.it) — Una casalinga thailandese 57enne rischia sette anni di carcere per la pubblicazione online di una foto nella quale mostra un secchiello di plastica rosso e un calendario con le immagini degli ex primi ministri Thaksin e Yingluck Shinawatra.
Theerawan “Wan” Charoensuk, residente del distretto di Mae Ping nella provincia settentrionale di Chiang Mai, è stata accusata di sedizione, vale a dire di incitamento alla ribellione, da parte di un tribunale militare.
Nelle immagini postate su Facebook e riprese dal sito Pantip.com, un forum molto popolare in Thailandia, la donna sorride e mostra il tipico secchiello utilizzato per spruzzare acqua durante il festival thailandese del Songkran, che si svolge in aprile.
“La situazione può essere calda”, recita una scritta sul secchiello rosso, “ma, fratelli e sorelle, potete rinfrescarvi con l’acqua all’interno di questa ciotola”.
Sunai Phasuk, rappresentante di Human Rights Watch in Thailandia, ha definito ridicole le accuse contro la casalinga Wan.
«Il nuovo livello di assurdità raggiunto mostra l’intolleranza verso qualunque forma di dissenso politico. La giunta militare è arrivata al punto in cui nessuno sa veramente dove andremo a finire.»
La Thailandia è retta da una giunta militare che ha preso il potere con un colpo di stato il 22 maggio 2014. Il capo dei golpisti, generale Prayuth Chan-ocha, è stato nominato primo ministro con il 100% dei voti dal parlamento che a sua volta era stato nominato dal regime stesso,
L’arresto di centinaia di persone e la soppressione del dissenso operata dai militari ha portato Freedom House a declassare la Thailandia da Paese “parzialmente libero” a “non libero”. Quello che le brochure turistiche chiamano “Paese dei Sorrisi” è stato relegato al gradino più basso dell’indice stilato annualmente dall’istituto di Washington, in compagnia di altre nazioni dell’Asia Orientale quali Myanmar, Cambogia, Laos, Vietnam, Cina e Corea del Nord.
Dopo più di un decennio di crisi politica, la Thailandia rimane l’unica dittatura militare non africana. Gli uomini in divisa stanno gestendo l’ennesimo processo costituente ed hanno promesso nuove elezioni entro il 2017, quando dovrebbe partire un esperimento di “Democrazia Guidata” (dai militari) sull’esempio della vicina Birmania.