Le tre ragioni per cui il Belgio è diventato il fronte dell’attacco jihadista al tanto odiato “Occidente”
1. Bruxelles è un simbolo
Ospitando le sedi di UE, Nato e di una serie di organizzazioni internazionali, Bruxelles è vista come un centro nevralgico e un luogo simbolo dell’“Occidente”. E l'”Occidente”, secondo i terroristi ISIS, è responsabile di una pluridecennale “Crociata” anti-islamica dalla Libia all’Afghanistan, passando per Guantanamo, Palestina, le due guerre all’Iraq, Abu Ghraib e via dicendo. Dagli anni Ottanta ad oggi, in questa “Crociata” il cosidetto “Occidente” ha ucciso più di 100 musulmani per ogni occidentale ucciso.
2. Il Belgio è “la banlieue d’Europa”
In Belgio la minoranza di religione musulmana è caratterizzata da scarsa integrazione sociale e alto tasso di disoccupazione: un mix che favorisce la criminalità e la radicalizzazione dei giovani.
Cellule terroriste sono presenti e attive a Molenbeek, piccola ma sovraffollata banlieue di 90mila persone (per l’80% di religione musulmana) di Bruxelles, e in altre città del Belgio almeno dal 2001.
In percentuale alla popolazione totale, il Belgio è la prima nazione occidentale per numero di jihadisti che combattono con l’ISIS in Siria e Iraq.
Alcuni dei terroristi che hanno attaccato Parigi nel novembre scorso hanno vissuto a Molenbeek, dove una settimana dopo la polizia ha trovato e ucciso Abdelhamid Abaaoud, considerato l’organizzatore degli attacchi, e dove un altro attentatore, Salah Abdeslam, è stato catturato vivo il 18 marzo scorso.
Con la cattura di Salah Abdeslam, i terroristi possono aver deciso di agire il più rapidamente possibile, in modo da anticipare un eventuale raid della polizia nel caso in cui l’uomo arrestato avesse deciso di collaborare con la giustizia.
3. Il Belgio è uno “Stato Fallito”
Il Belgio è un bersaglio relativamente facile in questo rappresenta, in un certo senso, uno “Stato Fallito”, un Paese disfunzionale, politicamente instabile, spaccato in due tra fiamminghi e valloni, con una intelligence forse non adeguata a contrastare il terrorismo.