Ecco le nuove sanzioni per gli stranieri che rimangono illegalmente in Thailandia dopo la scadenza del visto (overstay)
Con le nuove regole, chi supera il termine temporale di permanenza nel paese, può anche essere inserito nella lista nera di coloro a cui viene impedito di rientrare in Thailandia per un periodo di minimo un anno fino a un massimo di 10 anni (come mostra la tabella nell’immagine in alto).
Il Regno di Thailandia, per gli stranieri che vogliono entrare sul suo territorio, offre una vasta gamma di visti adatta a soddisfare tutte le diverse (normali) esigenze.
Per i turisti, il comparto più favorito per ovvi motivi economici, il più comune è il visto all’arrivo (in inglese: visa on arrival): un semplice timbro sul passaporto che l’ufficio immigrazione concede gratuitamente all’arrivo, per terra, per mare o via aera, e rinnovabile a pagamento, una sola volta, presso un qualsiasi ufficio immigrazione. Questo consente un periodo di soggiorno, di solito da 15 a 30 giorni, variabile in dipendenza della nazionalità del turista stesso. Poi c’è il visto turistico a entrate multiple, ottenibile, prima della partenza, nei consolati thailandesi all’estero. Questo visto è assoggettato al possesso di alcuni requisiti.
Per tutte le altre e diverse esigenze esistono visti diversificati, assoggettati a requisiti ben definiti in capo al richiedente, e dedicati specificatamente a chi deve venire: per lavoro, studio o per lunghe permanenze di altro genere (qui le informazioni sui visti fornite del Ministero degli Affari Esteri del Regno di Thailandia).
Fonti e ulteriori info: Thaivisa.com, Immigration Bureau Website, Air Terminal.
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