Il sentiero inizia nel profondo della foresta dietro una piantagione di alberi della gomma a Felcra Lubuk Sireh [Malesia].
I percorsi illegali dei migranti lungo il confine Malesia-Thailandia sono ancora aperti e utilizzati (The Straits Times)
Ci vuole un’ora e mezza per arrivarci in moto. A piedi ci vogliono quattro ore. Poi resta una piacevole passeggiata di 45 minuti. Dopo di che, ci si trova in Thailandia, in un villaggio noto come Ban Telok.
Nove mesi dopo il giro di vite sui campi di trafficanti di esseri umani lungo il confine, le rotte illegali – chiamate Lorong Tikus (sentieri dei sorci) – sono ancora aperte e in uso.
Un abitante del villaggio, che ha voluto essere chiamato Ahmad, ha portato il team di ST lungo il percorso che ritiene sia quello più attivo ma prima ci ha messo in guardia sul fatto che, percorrendo il sentiero, nessuno sapeva “chi o cosa lo attendeva dall’altra parte”.
“La maggior parte dei Rohingya che entrano nel nostro paese usano illegalmente questo percorso. Questo posto è così nel cuore della foresta che non ci sono recinzioni o muri di confine, il confine è segnato solo da cippi di pietra”, ci dice Ahmad, “Abbiamo scoperto un paio di corpi di Rohingya qualche mese prima delle notizie di fosse comuni, dello scorso anno, a Wang Kelian. Abbiamo anche portato la polizia nel punto in cui avevamo trovato i corpi. Credo fossero morti per stanchezza e fame”, ha aggiunto Ahmad.
Il capo della polizia di Perlis, Shafie Ismail, ritiene ci siano altre vie illegali tra la Thailandia e la Malesia, e afferma vi siano molti cittadini thailandesi che vengono a Perlis per lavorare come raccoglitori di gomma ed un certo numero di loro attraversa il confine illegalmente. Ma sostiene che ora il confine di Perlis è sicuro da qualsiasi intrusione o altri reati transfrontalieri. “Oltre ad avere il personale di pattuglia 24 ore, abbiamo 350 pattuglie al confine di Perlis tra Malesia e Thailandia, usiamo anche i droni per monitorare il confine. Siamo consapevoli dei percorsi illegali e li monitoriamo. Gli immigrati clandestini o i trafficanti di esseri umani non possono utilizzare i percorsi con i nostri maggiori controlli ma non possiamo escludere la possibilità che il loro modus operandi sia cambiato e che sconfinino in piccoli gruppi di due persone invece che in gruppi più grandi”.
Il comandante Shafie ci dice che lo scorso anno sono stati arrestati in totale 2.329 immigrati clandestini, 1.156 erano birmani, 548 del Bangladesh e il resto indonesiani e thailandesi.
Lo scorso maggio la polizia ha trovato 139 tombe e circa 28 campi di transito, abbandonati dai trafficanti di esseri umani, sulle colline di Wang, in Birmania, e le colline di Wang Perah. I resti scheletrici di 106 vittime sono stati trovati e sono stati sepolti in una fossa comune a Kampung Tualang, Pokok Sena, nei pressi di Alor Star.
Testo e video: The Straits Times
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