Visibile invisibilità

visible invisibility a


Un evento artistico collettivo che esplora il sociale

Clémence B.T.D. Barret 
Pamaa (พม่า , Birmania/Birmano), una serie di 9 video, prodotti con la collaborazione di nove giovani rifugiati provenienti dallo Shan State in Myanmar e che oggi vivono a Chiang Mai in Thailandia.
I video mostrano frammenti di vita di giovani migranti fuggiti dalla persecuzione politica, l’oppressione ed un sanguinoso conflitto etnico, con la speranza di trovare una vita migliore.
Pamaa si interroga sulla percezione (nozione) di sopravvivenza, ma anche di discriminazione, sfruttamento, paura, libertà, diversità e trauma culturale. Progetto del suono Clemence Barret con brani musicali di Didier Couly. Si ringraziano Thai Freedom House e Burma Study Center.

Hseng Fah
Thai Yai (ไท ไหฺย่ , persona di etnia Shan)
Una serie di foto che ritraggono lavoratori Shan in un cantiere edile a Chiang Mai.
Tra i circa due milioni di birmani che lavorano in Thailandia, molti di loro sono impiegati nell’edilizia, dove spesso lavorano sino a dieci ore al giorno, sette giorni alla settimana. Un lavoro pesante e molto rischioso che viene pagato circa 150 baht (circa 4 euro), metà del salario minimo giornaliero previsto dalla legge.
Ma nonostante questa condizione di sfruttamento molti migranti birmani lavorano nell’edilizia perché non hanno alternative, e perché per loro questa vita è di gran lunga migliore di quella hanno abbandonato.
Hseng Fah è un fotografo originario dello stato Shan, in Birmania. Attualmente vive e lavora a Chiang Mai, Thailandia.

Vincenzo Floramo
The recyclers (I riciclatori)
Foto reportage a Mae Sot, cittadina al confine tra Thailandia occidentale e Birmania.
A Mae Sot ogni giorno centinaia o migliaia di persone attraversano il confine alla ricerca di una vita migliore in Thailandia. La città è diventata un rifugio per molte famiglie di immigrati birmani. Circa una cinquantina di famiglie birmane vivono in una grande discarica alle porte di Mae Sot, abitano in capanne di bambù e raccolgono materiali riciclabili, guadagnando circa 100 baht (2,5 euro) al giorno. Nonostante le terribili condizioni in cui vivono, gli immigrati birmani, si sentono molto più sicuri in Thailandia, perché offre comunque condizioni di vita migliori rispetto alla Birmania.

Gli studenti della Thai Freedom House
Behind the Scenes (Dietro le quinte)
Questo lavoro è stato creato durante un workshop di fotografia, condotto da Lisa Nesser.
Nell’arco di due mesi, studenti birmani rifugiati, bambini e adulti, sono stati dotati di fotocamere da portare a casa. Ogni settimana venivano dato loro un argomento sul quale scattare fotografie (se stessi, la famiglia, la comunità, le tradizioni culturali). Poi venivano incoraggiati a discutere su quei temi, su cosa significassero per loro quando vivevano in Birmania e cosa significano ora che vivono in Thailandia. Il punto era scoprire come era cambiata la loro visione della vita quotidiana da quando erano diventati rifugiati. Hanno creato bei ritratti, sono stati una candid camera nelle loro famiglie e nel posto di lavoro, che a volte funge anche da casa. Hanno fotografato cose che trovavano belle e che li rendevano felici. Ma anche cose che li rendavano tristi.
http://www.thaifreedomhouse.org/
www.facebook.com/thaifreedomhouse

mappa thapaeThapae East – Venue for the Creative Arts

Thapa East è un luogo d’arte ed intrattenimento ma anche “un edificio che non è mai stato terminato, esiste solo la struttura in acciaio, un po’ anche simbolo del lavoro degli immigrati birmani.” (Vincenzo Floramo)

(clicca per la mappa)

Tiziano Matteucci
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About Tiziano Matteucci

"Siede la terra dove nata fui / su la marina dove ’l Po discende / per aver pace co’ seguaci sui." (Dante Alighieri - Inferno, V). Per il resto non c'e' molto da dire. Pensionato italiano che ora risiede in una cittadina del nord ovest della Thailandia per un assieme di causalità e convenienze ... c'è solo una cosa certa: "faccio cerchi sull'acqua ... per far divertire i sassi" (Premdas)
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