Nella lingua thailandese molti prodotti del mondo vegetale hanno nel loro nome completo il prefisso ผัก (pak: verdura, ortaggio) anche se, a volte, non sono propriamente ortaggi ma frutti o germogli di alberi.
Albero della pioggia
L’albero della pioggia è un albero di mimosa della famiglia delle Fabaceae, la stessa del pisello e dell’acacia. È nativo dell’America tropicale, poi introdotto nel Sud e Sud-est asiatico.
È comunemente chiamato saman in thailandese, rain tree in inglese, o arbol de la lluvia in spagnolo. L’origine del nome comune non è chiaro. Pare derivi dal fatto che sotto le sue fronde l’erba rimanga più verde durante la stagione secca.
L’albero della pioggia in Thailandia è chiamato anche: ฉำฉา (cham cha), จามจุรี (jamjurii) e con altre denominazioni locali: ก้ามกราม , ก้ามกุ้ง , ก้ามปู , ลัง , สารสา, สำสา , เส่คุ่ , และ เส่ดู่. Le giovani foglie vengono mangiate come verdura.
In Thailandia le foglie di albizia saman, chiamate ผักตุ๊ด – pak tut, servono come fonte di cibo principale per la cocciniglia della lacca (kerria lacca), un insetto noto per la capacità di produrre un secreto resinoso utilizzato industrialmente per la produzione della gommalacca, un polimero naturale che ha una composizione chimica simile a quella dei polimeri sintetici, ed è quindi considerata una plastica naturale.
Questa foglia è stata per mesi un oggetto misterioso. Devo ringraziare Claudio Santini per il prezioso e decisivo aiuto che mi ha fornito senza il quale sarei ancora a brancolare nel vuoto.
Yellow velvetleaf
ผักคันจอง (pak khan chong), nome scientifico: limnocharis flava. Conosciuta in inglese come yellow velvetleaf o yellow sawah lettuce.
È una pianta acquatica originaria dell’America tropicale, divenuta pianta infestante nei canali di irrigazione e nelle zone umide del sud-est asiatico.
In Thailandia è chiamata anche: ตาลปัตรฤาษี (talpatrusii) ed in Isaan ผักพาย (pag paai, da non confondere con pag phai – ผักไผ่, persicaria odorata, una varietà di coriandolo).
Le foglie e le infiorescenze vengono mangiate bollite o alla griglia accompagnate da salsa piccante.
Felce tropicale
La felce tropicale (nome scientifico diplazium esculentum), conosciuta in inglese come vegetable fern, è una felce appartenente alla famiglia delle Athyriaceae. In lingua thailandese è conosciuta come ผักกูด (pak kut).
Originaria delle aree tropicali del Sud-est asiatico e delle isole del Pacifico, cresce in grandi colonie prevalentemente su terreni ombreggiati e umidi o rive boscose.
Probabilmente la felce più utilizzata ad uso alimentare, le giovani fronde vengono consumate in insalata o sono saltate in padella come un qualsiasi vegetale.
Utilizzata nella medicina tradizionale per curare artrite e scorbuto, benefica per sangue ed urine, pare riduca ipertensione e colesterolo. Contiene beta carotene e ferro.
Pare possa essere utilizzata anche come indicatore della salubrità dell’ambiente, in quanto molto sensibile a impurità e sostanze chimiche nocive presenti nell’aria.
Pak sarèè
ผักสะแร่ (pak sarèè), broussonetia kurreii Corner, appartiene alla famiglia delle Moraceae di cui fanno parte i vari tipi di gelso.
Pianta di origine orientale, in Thailandia cresce principalmente al nord, come altre specie della famiglia (inclusa la mora di gelso). Produce frutti commestibili che hanno uso culinario ma poco diffuso al di fuori delle zone di produzione. Il sapore è amaro, contiene calcio, ferro, vitamina A, B e C.
Sino ad oggi avevo già scritto di ผักบุ้ง (pak bung – Ipomoea aquatica), una verdura molto apprezzata quanto utilizzata, ผักตําลึง (pak tamlung – Coccinia grandis), che trovo davanti casa e di ผักหวานป่า (pak uan paa – Melientha suavis pierre), un’erba misconosciuta ed utilizzata prevalentemente per un piatto specifico.
Ma il ตลาด (talaat/mercato) è il regno delle ผัก e quindi: non è tutto.
(foto tiziano matteucci)
- Fotografia come esclamazione di vitalità - 19/08/2016
- La Thailandia, la zucca e… il peperoncino - 11/08/2016
- Hiroshima, la bomba di Dio - 06/08/2016
ciao
vorrei venire a vivere in Tailandia e non fare niente , avrei bisogno di informazioni ad esempio , se deposito una somma in banca li, prendo interessi e quanto ? e anche altro se mi rispondete …. ciao
Ivano, aprire un conto corrente in Thalandia non rappresenta un grosso problema, ti rilasciano una carta di debito (diciamo un “bancomat” anche se non è appropriato).
Esistono anche c/in valuta = versi euro e restano euro, cioè cambi in baht a necessità (ma se non ricordo male sono a rendimento zero).
Riguardo ai rendimenti, mi pare di poter dire che a livello mondiale oggi i rendimenti (soprattutto a vista) sono a livelli infimi e non è la Thailandia a discostarsi da questa situazione generale.
Come riferimento posso darti la banca maggiormente affidabile come solidità: Siam Commercial Bank.
http://www.scb.co.th/en/home
Se c’e’ altro, sono qui. Un saluto
la mia email tizianomatteucci@gmail.com
Un ringraziamento a Roberta Benini che da attenta lettrice mi ha segnalato l’incongruenza del termine “refrattaria” con una delle proprietà attribuite a diplazium esclutetum.
La pianta è (ora che ho corretto) “molto sensibile a….”.