Nel gelo del disamore …
senza asinello né bue …
Quanti, con le stesse sue
fragili membra, quanti
suoi simili, in tremore,
nascono ogni giorno in questa
Terra guasta!…
Soli
e indifesi, non basta
a salvarli il candore
del sorriso.
La Bestia
è spietata. Spietato
l’Erode ch’è in tutti noi.
Vedi tu, che puoi
avere ascolto. Vedi
almeno tu, in nome
del piccolo Salvatore
cui, così ardentemente, credi
d’invocare per loro
un grano di carità.
A che mai serve il pianto
– posticcio – del poeta?
Meno che a nulla. È soltanto
fatuo orpello. È viltà.
(Il Natale laico, Giorgio Caproni)
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