Ma andiamo con ordine.
Sono perfettamente a conoscenza del fatto che per il turismo thailandese (operatori e fruitori), abbinare tempio (วัด – wat) a tigre (เสือ – sua) equivale a indicare il cosiddetto Tiger Temple, ovvero il Wat Pa Luang Ta Bua (วัดป่าหลวงตามหาบัว) situato in provincia di Kanchanaburi.
Un tempio che, abbinando la relativa vicinanza a Bangkok ed il fascino esotico della tigre, rappresenta per gli operatori turistici un punto fermo di proposta per un’escursione.
Per i visitatori, invece, tutto dipende dal bagaglio culturale che si portano appresso. Una specie di valigia – intendo il “sapere” generale di un individuo – che, non pesando comunque nulla, ci portiamo sempre dietro, non solo in viaggio ma anche quando andiamo in bagno a casa nostra.
E così, come si passa dalle offerte tout-court: «1 GIORNO KANCHANABURI: MERCATO GALLEGGIANTE, TEMPIO DELLE TIGRI E FIUME KWAI», alle offerte con nota etica: «Si legge in portali online che il fine del Tempio non è totalmente etico come si dovrebbe. […] Se mai fossero ufficiali i maltrattamenti delle tigri come un qualunque circo, saremo pronti a non vendere più questo tipo di escursioni.»
Ci sono, oltre ai sopra citati “portali online” (qui un esempio), le recensioni dei visitatori che da “Esperienza unica” a “Semplicemente meraviglioso”, passando per “perplessità” e “delusione”, arrivano a concludere: “Non ci andate“.
Come ho scritto, tutto dipende dalla sensibilità del visitatore, ciascuno di noi vede in modo diverso e filtra quel che vede attraverso il proprio “sapere” e così affermiamo di aver visitato: una meraviglia, un’attrazione unica ma anche una trappola per turisti o un luogo ignobile.
Per conto mio, avendo già nell’album fotografico una foto con un cucciolo di leone in braccio — scattata al Circo Orfei quando avevo 7 anni — non ho mai avuto intenzione di visitare il Tiger Temple thailandese, ma non posso neppure escludere che, per accontentare la curiosità di qualcun’altro, mi ritrovi a visitarlo (mai dire mai). Resta il fatto che comunque lo farei di mala voglia.
Thailandia, il (mio) Wat della Tigre
D’altra parte proprio per accontentare l'(insana) credenza della mia compagna negli oroscopi, sono andato, con piacere, al Wat Phra That Cho Hee (วัด พระ ธาตุ ช่อ แฮ) situato nelle vicinanze della città di Phrae, nel nord della Thailandia.
In un precedente viaggio, casualmente, avevamo scoperto l’ubicazione dei principali wat dedicati ad un segno dello zodiaco (cinese) – ce n’è uno per segno – e dopo aver visitato il wat dedicato al Coniglio (il suo segno), abbiamo visitato quello dedicato alla Tigre (il mio segno).
Costruito nel periodo del Regno di Sukhothai, il Wat Phra That Cho Hae è un importante complesso religioso e il luogo più sacro del buddhismo nella provincia di Phrae.
Qui, se volete vedere tigri, siete nel posto giusto, dietro ogni angolo solo tigri …
… la mia foto stravaccato sul dondolo tigrato l’ho incollata nella pagina dell’album di famiglia, vicina a quella col cucciolo di leone.
(Le foto, dove non indicato, sono tutte di Tiziano Matteucci)
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