Kim Pyŏngsu è un serial killer molto particolare: aspirante letterato e poeta, dopo aver ucciso decine di persone ha un incidente che lo costringe a farsi operare al cervello, evento dopo il quale smette di uccidere per 25 anni. Lo ritroviamo a settant’anni, ammalato di Alzheimer.
Nella sua mente vive con la figlia adottiva Unhui, e si convince che lei sia in pericolo a causa di un uomo. Si prefigge come ultima missione da compiere l’eliminazione di quell’uomo, e ciò innesca la memoria degli omicidi compiuti in passato.
Costretto ad appuntare tutti i suoi ricordi ed eventi quotidiani su un taccuino per paura che la malattia li cancelli per sempre, traccia così una sorta di diario su un passato lucido e dettagliato e un presente confuso, sempre più paranoico e allucinatorio. Grazie a questa debolezza, si metterà sulle sue tracce l’ispettore An, che non si è mai arreso davanti alla lunghissima serie di omicidi insoluti e ha sempre dato la caccia al serial killer…
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