«La fotografia è essenzialmente un’informazione di carattere visivo proveniente da un tempo passato. Questo nuovo tipo di immagine è comunemente considerato come un elemento rivoluzionario nella documentazione che i secoli ci hanno più o meno volontariamente lasciato, e che noi interroghiamo per tentare di conoscere e comprendere meglio le epoche che ci hanno preceduto. A partire dalle più antiche pitture rupestri, malgrado l’usura del tempo e le distruzioni dell’uomo, che hanno cancellato numerose tracce, sono pervenuti fino a noi innumerevoli documenti visivi, spesso difficili da interpretare, ma che hanno conservato la loro forma originale, mentre la tradizione orale, a motivo delle molteplici deformazioni verificatesi in essa nel passaggio di bocca in bocca, non può essere utilizzata che dopo ricerche e controlli spesso controversi.
Oggi la fotografia ha invaso l’esistenza dell’uomo, è divenuta un elemento familiare della vita e nessuno si interroga più sul suo valore. Ogni spettatore è abituato a riconoscere e a ritrovare nell’immagine fotografica elementi che può indicare facilmente e accetta l’informazione da loro apportata senza sognarsi di discuterne l’autenticità.»
(da La fotografia e l’uomo, Jean A. Kein, Casterman, Parigi 1971, trad. it. Paolina, Roma 1974, in Le idee della fotografia. La riflessione teorica dagli anni sessanta a oggi, Claudio Marra – Ed.Bruno Mondadori)
Fonte immagine: Venividivici
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