La Lapidazione del Diavolo, o Lapidazione di Satana, in arabo Ramy al-Jamarat (رمي الجمرات), letteralmente significa “lanciare (una pietra) sul bersaglio”. Il bersaglio simboleggia il Diavolo, che secondo i libri sacri ebraici, cristiani e islamici apparve al profeta Abramo per cercare di impedirgli di compiere il suo dovere, che consisteva nell’obbedire a Yahweh.
La Lapidazione del Diavolo è una cerimonia simbolica praticata dai musulmani durante l’Hajj, il pellegrinaggio alla Mecca, rituale dalle radici pre-islamiche che costituisce uno dei cinque pilastri della religione musulmana.
Il rituale della lapidazione si svolge il terzo giorno del pellegrinaggio utilizzando sette pietre raccolte durante i giorni precedenti. Le pietre vengono lanciate contro alcune colonne, dette Jamaraat, che secondo la tradizione musulmana sarebbero posizionate esattamente nel punto in cui il diavolo apparve ad Abramo.
Dopo la simbolica lapidazione di Satana i pellegrini sacrificano un animale (generalmente una pecora, una capra o un cammello) per ricordare l’episodio narrato dalla Torah, dalla Bibbia e dal Corano nel quale Dio chiese ad Abramo la più grande prova di fede: sacrificare suo figlio.
La carcassa dell’animale sacrificato viene divisa in tre parti uguali. Una viene consumata dalla famiglia che sacrifica l’animale. La seconda parte viene regalata a vicini e conoscenti. La terza viene donata ai poveri.
Durante l’Hajj del settembre 2015 almeno 717 pellegrini sono rimasti schiacciati nella ressa. Tragedie simili avvennero alla Mecca nel 1975, 1987, 1990, 1994, 1997, 1998, 2003, 2004 e nel 2006.
Con una sola differenza, Dio non lo richiede più questo sacrificio perché già compiuto una volta per tutte da Gesù Cristo.
Scusa, Dani, capisco che chi crede nell’esistenza di un dio ha la presunzione di possedere l’unica religione “esistente” ma devi considerare che Cristo nel Corano (dove viene chiamato عيسى ﺑﻦ ﻣﺮﻳﻢ – figlio di Maria) non è altro che un profeta come tanti altri.
Lasciamo in pace chi vuole lapidare il diavolo.
È un rito, come quelli di altre religioni,un gesto di fede per chi crede ed oserei dire, da ateo, un gesto simbolico che emana una profonda poesia.
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Quanto disagio che attanaglia tutta questa gente nel 2019.