«Questa settimana Internazionale ha quattro diverse copertine: quattro ritratti scattati in Germania da Susie Knoll. A qualcuno capiterà la copertina con Amany, una ragazza di vent’anni scappata dalla Siria. Ad altri quella con Abdal Aziz, 32 anni, arrivato dalla Libia, dove faceva il pittore. C’è chi troverà la copertina con Moayad, 45 anni, giordano, arrivato in Germania dopo aver girato diversi paesi. E chi quella con Yonas, 25 anni, che in Eritrea faceva il maestro di scuola. È un modo per ricordare che i migranti sono tutti diversi, e ognuno ha la sua storia.»
«Gli italiani, nel complesso, hanno accettato in modo ragionevolmente aperto un fortissimo flusso di immigrazione.
Ragionano sull’esempio del muratore albanese che ha riparato il tetto, la signora moldava che accompagna la vecchia nonna, l’egiziano che sforna le pizze in fondo alla strada, la filippina che fa i lavori domestici…
Facciamo sì che questi rimangano i metri di giudizio, e che il velenoso e colpevole opportunismo di alcuni politici non riesca a deformarli.»
(Massimo Livi Bacci – intervistato da Antonello Caporale per il Fatto Quotidiano – 5/9/2015)
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