All’indomani della bomba al santuario di Erawan di Bangkok, che ha provocato 20 morti e più di cento feriti, almeno sei teorie colpevoliste sono emerse. Iniziando dalla minoranza uigura dell’ovest della Cina, ai terroristi islamici; si passa alle camicie rosse antigovernative ed ai separatisti del sud per arrivare alla stessa giunta militare.
Queste le teorie e perché possono o non possono reggere:
Uiguri L’attuale governo ha rimpatriato più di un centinaio di uiguri fuggiti dalla Cina in Thailandia da dove stavano cercando di raggiungere la Turchia. Questa mossa ha causato rabbia e può essere considerata un motivo di vendetta. I filmati mostrano un uomo dai tratti somatici apparentemente non thailandesi che entra nel tempio lasciando dietro di sé uno zaino ed esce dalla zona poco prima dell’esplosione. Il santuario di Erawan è popolare tra i turisti cinesi. La polizia ha fatto notare che questo tipo di bombe non è stato utilizzato in precedenza in Thailandia; altri affermano che questa minoranza cinese non ha le capacità o un odio talmente esasperato da scatenare un attacco mortale come questo.
Separatisti malay del Sud della Thailandia Jonathan Marcus (Defence & Diplomatic Correspondent, BBC News) ha affermato che questa teoria è possibile, sottolineando che i separatisti “combattono la dominazione Thai da più di un decennio”. La polizia, tuttavia, sostiene che questo tipo di bomba non è mai stato utilizzato nel profondo Sud, e Marcus ammette che i separatisti non hanno mai preso di mira la capitale. Inoltre, aggiunge Marcus, gli attacchi e le vittime nel profondo sud sono in calo. Il capo dell’esercito generale Udomdej Sitabutr ha detto in televisione che questa esplosione non corrisponde agli “incidenti nel Sud”.
Stato islamico o gruppi jihadisti collegati ad Al-Qaeda La Reuters riporta Angelo Rabasa – esperto di militanza islamista alla Rand Corporation – che afferma come questi gruppi stiano espandendo la loro influenza nel sud est asiatico. Ad ogni modo, lo stesso Rabasa sembra non credere a questa pista in quanto tali gruppi di solito si assumono la responsabilità dei loro attacchi.
Le camicie rosse Subito dopo l’attacco, il portavoce del governo generale Sansern Kaewkamnerd ha affermato che coloro che avevano perso il potere politico in seguito al colpo di stato militare del 2014 avrebbero potuto essere dietro questo attentantato. Secondo questa teoria, i sostenitori della ex premier Yingluck Shinawatra avrebbero interesse a screditare il governo del generale Prayut Chan-o-cha ed affondare l’economia, e sarebbero talmente disperati da optare per questi atti estremi. Molti utenti dei social media hanno messo in dubbio questa teoria, sostenendo che questo attacco è troppo crudele e indiscriminato per essere stato commesso da un thailandese.
La giunta militare Altri invece sostengono che sarebbe il governo ha trarre i maggiori benefici dall’attentato, potendo utilizzare questo incidente come scusa per rimanere al potere più a lungo, sostenere che il paese non è pronto per le elezioni ed introdurre misure ancor più draconiane per controllare la popolazione.
Molte camicie rosse pro-Thaksin ritengono che l’attentato sia stato progettato proprio dalla giunta militare, conosciuta come Consiglio Nazionale per la Pace e l’Ordine (NCPO), per convincere la popolazione che la Thailandia non è pronta per le elezioni per colpa delle camicie rosse e di Thaksin. Coloro che sostengono questa teoria trovano sospetto il rapido sgombero del sito devastato dalla bomba e, di conseguenza, la considerano una mossa per cancellare le prove. Tuttavia questa ipotesi è criticata da coloro che considerano NCPO e governo i soggetti che più rischiano di essere danneggiati dall’attentato, che potrebbe avere un impatto molto grave sul turismo thailandese. Molti non riescono nemmeno a concepire che un governo possa commettere una tale crudeltà.
Gli scontenti dopo l’ultimo rimpasto della giunta militare Ci sono state alcune speculazioni che puntano agli esclusi dall’ultimo rimpasto di governo, vale a dire fazioni militari o della polizia che avrebbero espresso il loro disappunto in questo modo letale. Questa teoria è stata criticata da alcuni in base al fatto che non ci sono precedenti di simili azioni estreme date in risposta ad un rimpasto di governo.
(di Pravit Rojanaphruk, THE NATION, August 20, 2015)
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Ulteriori analisi
«Per la giunta militare questo attentato è un avvenimento preoccupante. La giunta ha preso il potere promettendo stabilità ma ora, sotto la sua vigilanza, a Bangkok è avvenuto l’attacco più grande e mortale di sempre. Le modalità con le quali la giunta militare risponderà è estremamente importante e sarà seguita molto attentamente. Un’indagine trasparente è improbabile. Le prossima mossa potrebbero essere un assalto a tutto campo ai separatisti Malay o una recrudescenza contro i leader delle Camicie rosse. Ma questo potrebbe essere controproducente. L’apertura ad un processo democratico e di governance inclusiva sarebbe un modo più intelligente e più efficace per affrontare le profonde ingiustizie nella società tailandese.» (Eliot Brennan, THE INTERPRETER, August 18, 2015)
«In questo momento di tragedia nazionale, il divario tra le parti politiche in campo si è allargata invece di ridursi, soprattutto a causa di quella carenza di pensiero critico tanto necessaria in questi frangenti. La contrapposizione politica thailandese ha contribuito in modo significativo ad una crescente mentalità ipocrita ed aggressiva della società tailandese – attraverso l’accettazione acritica delle voci che condannano i rispettivi avversari, piuttosto che un occhio di riguardo per i fatti più impegnativi o le realtà scomode.» (Titipol Phakdeewanich, visiting fellow del Centro per lo Studio della Globalizzazione e regionalizzazione dell’Università di Warwick con sede all’Università di Ubon Ratchathani, Thailandia. )
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http://kondiaw.blogspot.com/2015/08/le-bombe-di-bangkok.html
Grazie Monica, una voce in più non guasta mai.
Aggiungerei che, alla fin fine, essendo per molti versi un nuovo tipo di attentato in Thailandia, potremmo anche essere di fronte a un nuovo tipo di terrorismo, magari un ibrido tra 2 dei vari gruppi menzionati.
Aggiungo che, da quanto ho letto, non è vero che Jemaah Islamiyah “di solito si assume la responsabilità” degli attentati. Non l’hanno fatto in diversi casi.
… e con gli ammerigani, come la mettiamo, sempre in combutta con quell’infame Taksin …http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=4326
Mitici, hanno tradotto “Tony Cartalucci” in italiano! Non ho tempo di leggere l’articolo ma riguardo all’attentato immagino abbia già trovato prove della responsabilità diretta o indiretta di Thaksin in combutta con Obama.