Cosa si intende per Democrazia?
Tanti probabilmente pensano ancora all’antica Grecia, ma le cose da allora sono cambiate molto.
Di recente, Amartya Sen ci ha raccontato che: «John Stuart Mill vedeva la democrazia come un “governo attraverso la discussione” (espressione coniata, su ispirazione di Mill, da Walter Bagehot). Ma perché ciò avvenga la discussione deve arrivare prima, e non dopo la decisione pubblica.»
Ed in precedenza ci avvertiva che:
«… è di cruciale importanza rendersi conto che la democrazia ha esigenze che vanno ben oltre quelle dell’urna elettorale … In realtà, le elezioni sono solo un modo – benché, sicuramente uno dei più importanti – per dare un’efficacia concreta ai dibattiti pubblici, ammesso che la possibilità di votare si accompagni a quella di parlare, e di ascoltare, senza paura. Il significato e il valore delle elezioni dipendono in modo sostanziale dalla possibilità di una discussione pubblica aperta.» (La democrazia degli altri – Amartya Sen – Ed.Mondadori)
Ed ecco come parla della democrazia Gustavo Zagrebelsky:
«Il motto della democrazia dovrebbe essere “Rispetta il prossimo tuo come te stesso”. Infatti, il rispetto solo di se stessi e il disprezzo degli altri porterebbero non alla democrazia ma alla lotta per l’affermazione della propria autocrazia … Questo rispetto è qualcosa di grande … è difficile, ma non impossibile … il rispetto di sé e degli altri è sempre esposto alla pressione della stanchezza. La democrazia, come un lavoro, stanca.» (Imparare democrazia — Gustavo Zagrebelsky – Ed. Einaudi)
La tragedia greca, che è andata in scena di recente con il referendum ellenico, ha portato all’attenzione di tanti – anche ai fabbricanti di pubblicità – l’evidente erosione della democrazia, in Italia e in Occidente. Forse solo una questione di opinioni diverse, altri negano questo fatto, ma, restando a coloro che hanno lanciato un allarme, voglio così riassumerlo:
«Non ridete, la democrazia è in grave pericolo.»
Ma gli italiani in apprensione per la cattiva salute della democrazia non si devono preoccupare in quanto, in un certo senso, possono trovare la democrazia nei punti vendita di una nota cooperativa.
E, per finire, due raccomandazioni.
Una ai puristi della democrazia: fate attenzione perché sui tanti scaffali dei punti vendita di questa nota cooperativa tutti i prodotti non compresi nelle due linee reclamizzate sono, in un certo senso, dittatoriali. Agli abitudinari dei saldi di fine stagione, invece, suggerirei di non attendere speranzosi, la democrazia è merce rara, sarà poco probabile trovarla in saldo… ma qui meglio aggiungere: forse.
A me mi piace poco questa rèclame.
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Ho avuto un conato di vomito,
per favore,
prima di pubblicare certe immagini avverti gli ignari lettori dallo stomaco debole.
In futuro (non) provvederò con un “avviso” … “solo per stomaci pelosi”
p.s. per evitare conad di vomito