«È incredibile la facilità con cui tendiamo a considerare ‘logica’, ‘naturale’ e ‘giusta’ la distribuzione della ricchezza che abbiamo sotto gli occhi, specialmente se ci favorisce. Quando ti sembra di propendere per questo tipo di pensieri, ricorda: tutti i bambini nascono nudi, ma per alcuni è già stata pronunciata la condanna alla fame, allo sfruttamento e alla miseria. Non cedere mai alla tentazione di accettare una spiegazione logica per le disuguaglianze che finora, da ragazza che sei, hai ritenuto inaccettabili.»
Un testo colloquiale, una narrazione semplice e chiara, non per nulla l’autore l’indirizza alla figlia adolescente. Nasce così una sintesi di storia dell’economia che, trattata con la delicatezza delle storie che si raccontano ai figli, si appoggia ad immagini ed esempi di un’attualità presente ed incombente.
L’evoluzione degli scambi tra esseri umani, la differenza tra comunità di raccoglitori/cacciatori e comunità di agricoltori, da mercato a società di mercato. Stato, potere, religione, mercato, moneta, diseguaglianza.
In realtà tratta temi non nuovi, esiste un’ampia ed approfondita letteratura al riguardo; ma in questo momento storico, in cui appare sempre più evidente che le “liberalizzazioni di mercato” e le scelte di “politica economica” incidono profondamente sul nostro modo di vivere e quindi anche sul rapporto democratico tra cittadini e potere, credo sia necessaria una maggiore divulgazione di quelle che sono le basi storiche dell’attuale momento socio-economico.
E non bisogna, nel caso, farsi intimidire dalla visione radicale ed anti-austerity di Varoufakis ed i vari passaggi storico-sociali, che l’attuale ministro delle Finanze ellenico ci propone, possono essere anche soggetti a diversa lettura.
L’importante, come spesso accade, consiste nell’avere la voglia di confrontarsi con visioni diverse. Rendendosi conto di come “stanno le cose” per coloro che guardano al mondo attuale con occhi nuovi e diversi da quelli del potere oggi dominante.
Credo che questo libro vada incontro alla necessità di portare al centro dell’attenzione generale il fatto incontestabile che: È l’economia che cambia il mondo.
Noi possiamo decidere come deve cambiare il mondo.
Leggetelo, soprattutto se siete tra coloro che mai si sono interessati a fondo di economia, non resterete delusi.
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