Sandoricum koetjape, nome comune: santol o cottonfruit, pianta originaria del sudest asiatico. In thailandese sia la pianta che il frutto si chiamano : กระท้อน (krathon) o สะท้อน (sathon) – ma ha anche altri nomi locali -.
Frutto molto compatto, la buccia rugosa è saldamente attaccata alla polpa e la polpa è saldamente aggrappata ai semi. Il frutto maturo ha sapore dolce acidulo nella parte esterna e delicatamente dolce nella parte interna, che assomiglia a batuffoli di cotone – da qui il nome di cottonfruit -. Quando è stagione, devo dire, uno dei miei preferiti.
Nella cucina thailandese il frutto immaturo viene utilizzato nella preparazione del som tam (ส้มตำ), ma credo sia meglio dire: viene utilizzato occasionalmente.
Tutti i frutti autoctoni utilizzati per fare il som tam sono stati rimpiazzati dalla non autoctona papaya, non per nulla il som tam è noto agli stranieri come papaya salad.
Ingrediente principale anche in alcune zuppe di verdure, แกงหมูกระท้อน (kaeng mu kraton) e แกงคั่ว กระท้อนกุ้ง (kæng kua krathon kung) dove, come indica il nome delle pietanze, viene abbinato a maiale o gamberetti.
Oggi trova il suo maggior utilizzo soprattutto trasformato in marmellata, candito o conservato sott’aceto.
Oltre che fresco a me piace anche cotto.
Dicono abbia un alto contenuto di antiossidanti e, nella medicina tradizionale, foglie e corteccia, bolliti in acqua, vengono usate per curare la diarrea e la dermatite.
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