La “Santa Sindone” o “Sacra Sindone” è esposta in questi giorni nel Duomo di Torino. Alcuni cristiani ritengono che la Sindone sia il Lenzuolo in cui fu avvolto il corpo di Gesù Cristo dopo la sua morte in croce e prima della Risurrezione.
L’importanza attribuita alla reliquia nel contesto sociale italiano è stata sottolineata pochi giorni orsono dalla televisione di stato, che ha ritenuto opportuno trasmettere in diretta la messa celebrata per l’inaugurazione della suddetta esposizione sul suo maggiore canale televisivo, Rai 1, e contemporaneamente in streaming sul suo sito internet.
Nel 1988, l’esame del carbonio 14, eseguito contemporaneamente e indipendentemente dai laboratori di Oxford in Inghilterra, Tucson negli Stati Uniti e Zurigo in Svizzera, ha datato la Sindone in un intervallo di tempo compreso tra il 1260 e il 1390, quindi più di 12 secoli dopo la morte del Messia dei cristiani.
Gli autenticisti criticano i risultati prodotti dagli scienziati di Oxford, Tucson e Zurigo e, come nel caso del Sudario di Oviedo, ipotizzano che gli studi siano errati o falsati. Oppure, in seconda battuta, che la reliquia sia in qualche modo stata contaminata tra il Trecento e il Quattrocento.
Ad ogni modo, la data suggerita dagli esami scientifici, oltre ad essere di almeno 1227 anni più recente rispetto alla presunta data della morte di Gesù, corrisponde anche all’inizio della storia documentata della Sindone.
Difatti, per quanto riguarda le prove documentali, la Sindone è “apparsa” a metà del Trecento. Il primo a scriverne fu il vescovo Pietro d’Arcis in un memoriale nel quale precisa che il suo predecessore — il vescovo Enrico di Poitiers — aveva individuato l’artefice del falso, vale a dire l’uomo che aveva prodotto il comune lenzuolo per poi spacciarlo nel Lenzuolo di Gesù.
L’origine medievale della Sindone di Torino spiegherebbe anche la sua diversità rispetto alle stoffe ritrovate in Palestina e risalenti all’epoca di Gesù. Difatti la lavorazione del tessuto della Sindone sembra essere sconosciuta all’epoca dell’occupazione romana, mentre è attestata dal medioevo in poi.
Nemmeno la Chiesa Cattolica Apostolica Romana ha mai riconosciuto ufficialmente il “Miracolo della Sindone”. La posizione ufficiale in proposito è stata espressa in un discorso del 1998 da papa Giovanni Paolo II:
«Non trattandosi di una materia di fede, la Chiesa non ha competenza specifica per pronunciarsi su tali questioni. Essa affida agli scienziati il compito di continuare ad indagare per giungere a trovare risposte adeguate agli interrogativi connessi con questo Lenzuolo che, secondo la tradizione, avrebbe avvolto il corpo del nostro Redentore quando fu deposto dalla croce».
Della Sindone non esiste menzione alcuna nei quattro Vangeli accettati dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana, né nei Vangeli scartati dalla Chiesa.
Indipendentemente dai risultati scientifici, dal mancato riconoscimento ufficiale del Vaticano, dall’assenza di menzioni a riguardo nei Vangeli, dalle testimonianze storiche e dalle altre prove, a livello popolare la certezza sull’origine del Lenzuolo non è mai venuta a mancare e la sua adorazione continua.
In occasione dell’esposizione in corso, il settimanale di costume Cronaca Vera gli ha dedicato la copertina (foto in alto) e una serie di articoli a favore della tesi della veridicità della Sindone.
Sindone a parte, nella rivista Cronaca Vera e nel suo sito si possono leggere altri interessanti articoli di costume, alcuni attinenti alla religione, come “Vedo il demonio ma non sono pazzo“, altri dai titoli accattivanti, come “Spremiamo il prete e poi filiamo in America“, ed altri ancora che solleticano la passione popolare per i misteri, come “La mia più grande paura, l’incontro con gli Ufo“.
In quest’ultimo articolo, l’appassionante storia del signor Marziano Giampieri — avete letto bene, si chiama proprio “Marziano” — 72enne pensionato che “60 anni fa fu protagonista di un incontro ravvicinato del terzo tipo” mentre “insieme con un coetaneo stava pascolando dei greggi”. L’articolo spiega che non ci sono testimoni eccetto il signor Marziano, all’epoca 12enne. In altre parole, solo Marziano ha incontrato i marziani… ma forse così voleva il destino:
«Soltanto lui però ha visto questi tre piccoli esseri, alti circa 35 centimetri, accanto a una specie di barilotto nel quale si sono rapidamente introdotti e che poi è immediatamente partito verso il cielo».
L’Italia è il quinto Paese al mondo per numero di cittadini che si identificano come cattolici dopo Brasile, Messico, Filippine e Stati Uniti. Oltre alla Sindone di Torino, oggetti ritenuti frammenti di bende, lenzuoli, sudari e simili usati per avvolgere il Cristo si trovano a Roma, Aosta, Brescia, Genova, Livorno e Milano.
Tracce di sangue di Gesù sono tuttora conservate nelle chiese di Mantova, Ferrara, Sant’Ambrogio di Valpolicella, Crema, Sarzana, Mantova e Clauzetto. A Calcata, provincia di Viterbo, fino al 1983 era conservato il “Santo Prepuzio di Gesù“. Poi ahinoi sarebbe stato rubato da sconosciuti. E chissà cosa ne avranno fatto.
Diffusissima nel Bel Paese è anche la credenza in UFO, sensitivi, maghi, cartomanti, rabdomanti, oroscopi, cornetti, guarigioni miracolose, fantasmi, cerchi nel grano e via dicendo. Secondo Armando Pavese, scrittore e psicologo della religione, «tutti i cosiddetti fenomeni paranormali, comprese le visioni dei fantasmi, dipendono dal nostro inconscio. Un esempio: quando il medium scrive messaggi che, dice, gli arrivano dall’aldilà, in realtà vive un fenomeno di dissociazione della personalità».
Ma gli italiani continueranno a credere.