Solo da qualche giorno, e solo per altri due mesi, si può gustare questo frutto nativo del sudest asiatico. Siete quindi avvisati, nel caso vi assalisse la curiosità di assaggiarlo.
màprang – มะปราง
Nome scientifico: Bouea macrophylla (Anacardiaceae). Nomi comuni: prugna mariana, mango mariano, prugna mango e gandaria. Pianta nativa della Malesia e dell’Indonesia, rappresentata da varie specie che si diversificano per i frutti, che possono essere verdi o arancio, con sapore acido, agrodolce o dolce.
Quelli nella foto a sinistra sono della specie che in Thailandia viene chiamata mayong chid, caratterizzata da colore giallo-arancio e sapore dolcissimo.
Anche le foglie giovani possono essere mangiate crude in insalata. Il seme, amarognolo, è commestibile. Nel frutto sono contenuti: carboidrati, proteine, calcio, fosforo, ferro, vitamine A, B1, B2 e C.
Solo una cosa, preferirei lo chiamaste col suo nome locale: มะปราง (màprang). Se poi andate verso l’Indonesia chiamatelo gandaria e, a voler utilizzare uno dei nomi inglesi , direi prugna mango (mango plum). I; in fondo oliva, mango e màprang appartengono alla stessa famiglia di piante.
Nulla da ridire sul nome scientifico (Bouea macrophylla) universalmente riconosciuto ed unico riferimento certo per il nome di un “qualcosa”. Ma il nome più comune è prugna mariana (in inglese, marian plum) che, a dirla tutta, mi infastidisce… che volete che vi dica… a me quel “mariano” non piace.
Mi ricorda tanto l’arrivo dell’uomo occidentale con la sue visioni, le sue religioni… e deve per forza affibbiare, a “qualcosa che non conosce”, un nuovo nome… e i canguri sono lì a imperitura memoria della nostra superbia.
- Fotografia come esclamazione di vitalità - 19/08/2016
- La Thailandia, la zucca e… il peperoncino - 11/08/2016
- Hiroshima, la bomba di Dio - 06/08/2016