L’ananas pare sia arrivato in Europa col ritorno di Cristoforo Colombo dai Caraibi, ma la sua presenza in un cesto di frutta raffigurato nel pavimento musivo di una casa di epoca romana apre qualche interrogativo.
Passeggiando per le strade thailandesi impossibile non imbattersi nel carretto di un venditore ambulante di frutta “prendi e mangia” e di solito tra i frutti in vendita, l’ananas non manca mai.
Sbucciare l’ananas è un’arte, un lavoro d’intarsio accuratamente praticato al solo scopo di ridurre lo scarto al minimo indispensabile pur togliendo tutte le parti spinose del frutto (a dire il vero si tratta di un’infruttescenza).
Oggi la specie ananas comosus è la più nota e commercializzata al mondo ma qui in Thailandia vengono prodotte e commercializzate anche specie diverse. Per tutte vale il generico nome สับปะรด (sapparot), ma il frutto viene indicato con diversi appellativi a secondo della regione.
Nelle regioni orientali e’ chiamato บักนัด (bak nat), al sud ย่านัด, ย่านนัด, ขนุนทอง,มะลิ (ia nad, ian nad, kanun thong, malì), al nord มะนัด, มะขะนัด, บ่อนัด (ma nat, ma khan at, bo nat) …
… e poi c’è ภูแล (p̣hūlæ) o สับปะรดภูแล (sapparot p̣hūlæ).
Un nano se paragonato ad un comune ananas ma dal sapore dolcissimo.
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