In questi giorni uno tra i primi a fiorire nella giungla, sul confine delle risaie, lungo le strade e nel mio wat.
Chiesi subito quale fosse il nome di quell’albero dai fiori rossi. Il monaco mi disse: ต้นทอง, che tra me e me tradussi in: ton thong (albero d’oro).
Il monaco mi disse anche che è un albero sacro (senza specificare il motivo) e che piantato, di sabato, vicino casa porta un sacco di soldi e oro mentre piantato a sud del campo rende il raccolto abbondante (e da queste parti, vicino casa o nei campi, se ne vedono tanti).
Giunto a casa cercai conferme in internet: senza trovare nulla. Per una settimana ho chiesto a tutti coloro che incontravo nei pressi degli alberi d’oro.
Albero d’oro era sicuramente un nome locale, doveva avere un altro nome.
Non prendete quel che segue come una certezza, sono solo il risultato delle mie ricerche in internet.
Il tongkuao (ทองกวาว), nome scientifico Butea monosperma (ma anche Butea frondosa, Erythrina monosperma, Plaso monosperma), è una pianta originaria del subcontinente indiano e molto comune in Thailandia.
Molti sinonimi scientifici ma anche tanti nomi comuni: Palash, Palah, Palas (come viene tradotto il thai: ทองกวาว), Flame of the Forest, Bastard Teak, Parrot Tree ed anche Dhak.
Anzi, riguardo al nome Dhak, Wikipedia sostiene che in un racconto di Rudyard Kipling, Beyond the Pale (contenuto in Plain Tales from the Hills, pubblicato nel 1888), si parla del fiore del dhak: “The flower of the dhak means diversely ‘desire’, ‘come’, ‘write’, or ‘danger’, according to the other things with it.”
Ma io ho trovato un testo diverso: “The flower of the means diversely ‘desire,’ ‘come,’ ‘write,’ or ‘danger,’ according to the other things with it.”
Non saprei dire quale dei due testi sia esatto … insomma tra alberi dai fiori rossi e racconti di Kipling … alla fine sono ancora perso nel dubbio.
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