Quando nel 2012 il governo thailandese dell’epoca censurò un adattamento del Macbeth di William Shakespeare, realizzato da Ing Kanjanavanit, con la motivazione che il film poteva causare disunione sociale, non mi meravigliai più di tanto.
Molti (forse: troppi, per il potere thailandese) i personaggi shakespeariani che non usano solo espressioni d’affetto nei confronti dei sovrani.
All’epoca mi venne in mente una battuta di Hotspur:
«O gentlemen, the time of life is short … An if we live, we live to tread on kings»
(W. Shakespeare – Henry IV).
«Signori, il tempo della vita è breve … Se viviamo, viviamo per calpestare i re»
E la tragedia del Macbeth, dominata dal male, nel suo oscuro svolgersi in foreste, regge e palazzi, tra profezie e violenze di personaggi multiformi e inafferrabili, non è certo un plauso alla monarchia.
Carmelo Bene disse: «Macbeth è l’eroe annientato dal suo stesso progetto» ed a me questa affermazione è tornata in mente leggevo l’intervista a Thongchai Winichacul recentemente pubblicata da Prachatai.
Dal 2012 ad oggi la normale censura si è fatta ancor più oppressiva, ha alzato i toni, adottando un atteggiamento pubblico decisamente altezzoso, par quasi voler dire: “Chi non la pensa come me non ha diritto di pensare”. Ma credo abbia ragione Thongchai: tutto questo esibire certezze riguardo al “sentimento popolare”, non conferma la realtà, evidenzia i loro dubbi.
Ma l’espressione umana cerca, e spesso trova, altri percorsi per evitare le accuse (facilmente lanciate e penalmente perseguite) di attentare alla Nazione, alla Monarchia, alla Cultura (?) nazionale.
Certo il messaggio deve assumere caratteristiche non immediate ma quasi subliminali e per questo tutto quel che accade attorno al messaggio, a volte, assume aspetti surreali.
E surreale è quel che percepiscono e raccontano gli autori dell’intervista – pubblicata su Prachatai – all’attrice Ornanong Thaisriwong, regista e attrice solista nello spettacolo: Bang-La-Merd: the Land I Do Not Own – rappresentato nei giorni scorsi a Bangkok – ma solo dopo aver ottenuto il permesso rilasciato dai militari -… Ornanong, per andare in scena, ha dovuto tagliato la sceneggiatura … con le lacrime.
“I cut the script with tears”
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