Seconda parte, pubblicata il 31/12/2014 su Prachatai, del reportage giornalistico:
The modern Thai student movement (part II)
di Emma Arnold e Apisra Srivanich-Raper
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The Politician (Il Politico)
Artit Chansi, studente di Scienze Politiche alla Ubon Ratchathani University.
Anche se è ancora studente, Artit Chansi ha già intrapreso la strada della lotta politica. Questo 22enne, che studia scienze politiche presso l’Università di Ubon Ratchathani, spesso si reca nei vicini villaggi vicini per parlare con i membri della comunità e conoscere le loro prospettive politiche.
“Vado nei villaggi per condividere idee sia con le Camicie rosse e con le Camicie gialle, cerco di capire perché hanno fatto questa loro scelta politica. Ascoltando il parere di sostenitori di entrambe le fazioni politiche, credo di poter capire il loro bagaglio culturale.”
La comprensione di queste diverse prospettive è la chiave d’accesso alla futura carriera di Artit che ha intenzione di diventare un politico locale, entrando a far parte della mutevole struttura politica thailandese.
In effetti, pur presentandosi a noi arrivando direttamente dalla lezione in aula, Artit sembra un uomo politico già ben delineato in una camicia button down e jeans scuri. Parla sinceramente, sporgendosi in avanti e appoggiando i gomiti sulle ginocchia.
Il decentramento, ci spiega, è la chiave per il futuro della politica. Lavorare con persone locali e nella loro comunità è il modo migliore per creare un cambiamento positivo per la società.
“Voglio aiutare la gente qui attorno perché ogni persona ha un problema diverso”, ed aggiunge: “Voglio anche lavorare per fermare l’ingiustizia.”
Artit non è membro di un gruppo di studenti impegnato politicamente, ma è comunque parte del moderno movimento studentesco. Ha scelto la strada di sfidare la politica tradizionale diventando una parte del sistema stesso. Artit ritiene che la Thailandia sia attualmente in fase di passaggio da una democrazia ad una democrazia avanzata, transizione che lui definisce vagamente come uno movimento oltre i vecchi schemi della “tradizione” di governo.
“In democrazia tutti dovrebbero essere partecipi al sistema,” ha dichiarato. “Non si tratta solo di studenti che studiano scienze politiche, non è solo nostra responsabilità. È responsabilità di tutti nei confronti della collettività. È il ruolo dei cittadini di una Nazione. “
E, quale uomo politico in erba, Artit intende adempiere a tale obbligo.
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Grassroots Politics (Politica dal basso)
ดาว ดิน (Dao Din), Khon Kaen University
Affiliazione: independente, 20 membri
Provocatori e schietti, i membri del gruppo Dao Din sono in prima linea del moderno movimento studentesco in Thailandia. Per loro, essere politicamente attivi non è una scelta, è un obbligo.
“Nel momento stesso in cui veniamo al mondo, abbiamo la responsabilità di fare qualcosa per questo mondo, prima di andarcene per sempre”, ha detto Nitikon Khamchu, membro del Dao Din e neo laureato della Khon Kaen University.
L’attività del gruppo Dao Din si concentra su un lavoro di base, con le comunità locali, per promuovere la giustizia sociale, i diritti umani e l’uguaglianza. Ma nella situazione attuale queste iniziative popolari sono alquanto rade.
Secondo Nitikon, coloro che hanno il potere di migliorare realmente la società sono i politici eletti che si trovano ad un “livello superiore”. La sfida, ci spiega, è che questi politici ad un “livello superiore” non sono interessati ai bisogni della gente comune.
Nitikon è alto e silenzioso, ma è chiaro che i membri più giovani del gruppo lo rispettano molto. “Credo che i grandi partiti politici in questo momento appartengano solo agli investitori. Questi partiti non appartengono al popolo “, afferma Nitikon. E non è l’unica persona pervasa da queste delusioni.
Insoddisfatti dei partiti politici esistenti del paese, un gruppo di attivisti ha creato un nuovo partito politico. Conosciuto come il Commoner’s Party of Thailand (CPT)), con l’intenzione di sfidare l’approccio “dall’alto”, convenzionalmente praticato dall’attuale classe politica, per catturare la voce della “gente comune” di tutta la Thailandia.
Ispirandosi alle sue esperienze di lavoro con Dao Din, Nitikon è stato uno dei membri fondatori del CPT e ora è un auto-definito “reclutatore” e collabora con gruppi di studenti politicamente attivi, come Dao Din, per coinvolgere le giovani generazioni.
La piattaforma politica del partito comprende: impegno nei confronti della Legge di lesa maestà, sostegno del decentramento di governo, modifica della Costituzione del 2007 e promozione dei diritti del lavoro. Accademici di spicco come Nidhi Eoseewong, un ex professore di storia della Chiang Mai University, hanno manifestato il loro sostegno a questa piattaforma politica.
I membri di Dao Din supportano il CPT e, mentre molti altri gruppi di studenti rifiutano esplicite adesioni politiche, i membri di Dao Din non hanno paura di esprimere le loro opinioni e si sono gettati, nella disordinata situazione politica thailandese, con un forte desiderio di cambiamento.
“Mi aspetto che questo partito diventi un palcoscenico su cui la gente comune viene ad esprimere le proprie opinioni”, ci ha spiegato Nitikon, “perché questo partito non appartiene a me o chiunque altro. Questo partito appartiene alla gente comune.”
Il Commoner’s Party of Thailand rappresenta un nuovo modo di organizzazione politica, un qualcosa che funziona con un criterio politico idoneo a rappresentare le voci della collettività. Adottare un approccio dalla base, per la politica, è ciò che loro credono sarà il successo del gruppo.
Poiché la Thailandia è divisa tra due fazioni politiche sempre più polarizzate, si parla molto di guerra civile quale unica soluzione. Nitikon vede il Commoner’s Party come un’offerta alternativa: “Quello che abbiamo fatto è creare una terza area per coloro che sono in disaccordo con la guerra civile, per dare loro il potere di fare qualcosa.” Ed anche se il suo comportamento è tranquillo, le sue parole sono piene di speranza.
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Questi i link delle parti tradotte e pubblicate su Asia blog:
Prefazione, Parte I, Parte III, Parte IV
Tutti i testi e le immagini di questo post provengono da Prachatai.
- Fotografia come esclamazione di vitalità - 19/08/2016
- La Thailandia, la zucca e… il peperoncino - 11/08/2016
- Hiroshima, la bomba di Dio - 06/08/2016