L’anziano monarca ricoverato in ospedale. Decine di migliaia di monarchici in piazza vestiti di giallo al grido di “Lunga Vita al Re!” Il dittatore: “vestite di giallo per un mese”
BANGKOK (Asiablog) – Il 5 dicembre 2014 e’ ricorso l’87esimo compleanno di Bhumipol Adulyadej, re della Thailandia, nato il 5 dicembre del 1927 negli Stati Uniti d’America.
Bhumipol, o Rama IX, è salito al trono nel 1946 in seguito alla misteriosa morte di suo fratello, il 20enne Re Ananda Mahidol, ucciso con un proiettile alla testa nel proprio letto.
Dai tempi della Guerra Fredda, quando Washington identifico’ la monarchia e le sue risorse simbolico-culturali come la principale ancora di salvezza contro il timore della diffusione delle ideologie filo-cinesi o filo-sovietiche nell’ex Siam, lo Stato ha deciso che il Re e’ anche il padre di tutti i thailandesi, simbolicamente, s’intende, per cui il Suo compleanno viene oggi celebrato col nome di “Wan Pho Heng Chat” (Festa del Papa’ – วันพ่อแห่งชาติ).
Anche quest’anno decine di migliaia di monarchici vestiti di giallo, colore associato al monarca, si sono radunti a Bangkok per dimostrare il loro amore verso re e monarchia.
Un gruppo di monarchici, in maggioranza anziane signore, si e’ recato al giardino dell’ospedale della capitale dove da qualche tempo risiede il monarca, mentre altre migliaia di monarchici si sono riuniti lungo il viale Rajadamnoen e presso il Giardino Reale.
Durante il lungo regno di Bhumipol, la Thailandia ha sofferto 18 colpi di stato militari, sanguinose stragi di civili e diversi regimi militari e autocratici. Allo stesso tempo, il Paese asiatico è uscito dalla povertà per diventare una nazione moderna, anche se piagata da forti diseguaglianze economiche e conflitti di varia natura, come la perdurante guerriglia indipendentista nell’estremo sud del Paese.
La figura del re gode di un notevole appoggio popolare legato non solo alle sue opere sociali, alla mistica monarchica ed alla sostanziale riscrizione della storia passata e recente, ma anche al carisma personale costruito grazie ad una decennale minuziosissima campagna di informazione a senso unico che accompagna il thailandese medio dalla culla alla tomba attraverso tutti gli istituti di socializzazione: famiglia, tempio, scuola, mass media.
Di consegueza, molti thailandesi hanno un profondo rispetto per il re ed alcuni arrivano a credere alla tradizionale versione della semi-divinità del monarca, per cui pregano quotidianamente per il re, le cui foto possono essere notate accanto a immagini di “santi” buddisti (bodhisattva), monaci famosi, statuette del Buddha o di altre divinita’ indù e buddiste.
Detto questo, impossibile non ricordare che il Regno della Thailandia è anche rinomato per la sua draconiana legge di lesa maestà, che punisce ogni critica o mancanza di rispetto nei confronti della famiglia reale con una pena dai 3 a 15 anni di galera.
Re Bhumibol, il monarca regnante più anziano al mondo, è anche l’uomo di stato più ricco del pianeta, con una fortuna dichiarata di oltre 30 miliardi di euro.
L’anziano leader e’ stato visto l’ultima volta in pubblico nel mese di novembre. Ha trascorso gli ultimi mesi in ospedale e di recente ha subito un piccolo intervento chirurgico.
Al mattino, il re aveva annullato un’apparizione pubblica su consiglio medico. O almeno questa e’ stata la versione divulgata dalla stampa locale. Avrebbe dovuto pronunciare il tradizionale discorso dal balcone del Palazzo Reale.
Il principe ereditario Maha Vajiralongkorn, 62 anni, ha fatto le veci del padre presiedendo alle cerimonie monarchico-religiose, ma senza alcun discorso alla nazione.
Recentemente il principe ha ordinato alla famiglia della terza moglie, la principessa Srirasm, di smettere di utilizzare il cognome reale che in precedenza egli stesso aveva loro conferito – una mossa che potrebbe aprire la strada ad ulteriori sviluppi che non possono essere discussi pubblicamente.
In una mossa che somiglia molto alle purghe di staliniana memoria, alcuni membri della suddetta famiglia ed altre persone vicine, che occupavano posizioni di vertice nella polizia thailandese, sono state arrestate con una serie di accuse che vanno dalla corruzione alla lesa maestà. Uno degli ufficiali della polizia purgati e’ morto cadendo da un luogo elevato. Contrariamente agli usi locali, il cadavere e’ stato immediatamente cremato.
Il Regno di Thailandia è ancora sotto la legge marziale dopo che l’esercito ha rovesciato il governo e lo ha sostituito con una dittatura militare nel maggio scorso.
Prayut Chan-ocha, il generale golpista che ha assunto le redini di giunta militare e govero, ha dichiarato di non essere intenzionato a ritirare la legge marziale e piuttosto ha invitato tutti i cittadini ad indossare il colore giallo per tutto il mese di dicembre in modo da festeggiare il compleanno di Sua Maestà il Re nel migliore dei modi. Per il 2015, Prayut ha proposto 365 giorni consecutivi di festeggiamenti per i 60 anni della principessa Sirindorn, figlia del re e sorella minore di Vajiralongkorn.
L’11 dicembre, l’esercito ha “convocato” una donna che il giorno precedente aveva postato su Facebook una foto di lei e alcune sue amiche vestte di nero. La convocazione, hanno spiegato i militari, mira a spiegare alla donna come mostrare amore per il re nel modo corretto. I militari stanno anche valutando la possibilità di sporgere denuncia per lesa maestà contro la donna, che appare essere una sostenitrice del movimento anti-colpo di stato e pro-democrazia delle Camicie Rosse.
L’ideologia di stato in Thailandia si basa su tre pilastri: ชาติ ศาสนา พระมหากษัตริย์ (Nazione, Religione e Monarchia). Sono le tre gambe di un unico sistema di potere. La figura del re incarna i 3 pilastri e si erge a simbolo dell’intero sistema.