Salvat ubi lucet
Salvat ubi lucet. Questo il motto di una squadriglia di idrovolanti con base nel mio paese natale durante la Grande Guerra. Significa «la salvezza è dove splende», con riferimento alla stella che sovrasta il motto. La salvezza affidata a silenziose stelle che, nel buio, ti indicano la strada da seguire per ritrovare un porto sicuro. Un modo molto utile per orientarsi di notte e da sempre utilizzato dall’uomo.
Ma oggi qui in Thailandia, a voler adottare un motto, credo serva ben altro. Più che un pratico consiglio, serve una cieca speranza nelle stelle.
«Sidera salvabit nos »
(Le stelle ci salveranno)«Il comitato che sta redigendo la ventesima Costituzione della Thailandia ha grandi speranze di successo. Il suo presidente afferma che i corpi celesti sono posizionati sotto i migliori auspici per questo importante lavoro ed i membri del comitato hanno fatto sacro giuramento di lavorare per “il massimo beneficio del paese e del popolo.”» (David Streckfuss – Asia Nikkei Review)
“Un noto astrologo è stato contattato (dall’NCPO) per far parte di un team di portavoce del governo, nel tentativo di contrastare la critica anti-colpo di stato presente sui social media.” (Bangkok Post)
Bisognerà capire a chi si riferisce quel “noi” da salvare.
Tanti anni addietro, ad una cena di lavoro, mi ritrovai seduto ad un tavolo con altre persone. Dopo esserci presentati ed aver parlato del più e del meno per alcuni minuti, emerse un argomento tanto lontano dal motivo per cui eravamo lì convenuti quanto comune a (quasi) tutti i seduti al tavolo: l’astrologia o meglio, quella parte più comune e fideistica, l’oroscopo. I conferenzieri del pomeriggio si erano sommati a quelli del mattino e la giornata era stata alquanto “piena”. Ed una signora disse: «Questa mattina il mio oroscopo aveva previsto una giornata noiosa, se non fosse stato un obbligo di lavoro avrei disertato». Aggiunse che, anni prima, aveva rifiutato le proposte amorose di uno della Vergine, lei era del Pesci, figuriamoci, segni opposti. Fece coro un’altra signora, lei aveva tribolato tutta la gravidanza, il termine era tra metà e fine aprile ed un Ariete, proprio no, meglio un Toro, anche se la scelta tra i due segni era comunque tra il meno peggio, lei era del Leone. Anche i maschietti non erano da meno. Quello più dotato di buona parlantina, evidenziava tutti i pregi ed i difetti caratteristici del segno astrologico delle signore presenti. E un altro, dimostrando una buona conoscenza dell’argomento, spulciava tutti gli ascendenti ed i pianeti interessati al momento della nascita dei presenti, sai a volte si mescolano le carte, le caratteristiche di un segno zodiacale si vanno a mescolare con l’influsso del pianeta presente al momento del parto.
Io, dopo i convenevoli, tacevo e mangiavo. Antipasti, primi piatti, finché ai secondi piatti spunta la domanda:
«E tu di che segno sei?».
«Balena».
«Balena? (sorriso) Per me sei dell’Ariete».
Non dissi Serpentario, una costellazione che, pur attraversata dall’eclittica solare, viene dimenticata dall’astrologia in quanto tredicesimo invitato ad una tavola da soli 12 posti. Non sono dimenticato dall’astrologia, ma la costellazione della Balena mi si addice, viene solo sfiorata dall’eclittica solare… come io vengo sfiorato dagli oroscopi.
Non ho mai messo in dubbio l’influenza dei corpi celesti sulla vita della Terra, ho ben presente le maree, per non dire del Sole che permette tutte le forme di vita sulla Terra. La Terra, forse il pianeta che più influenza la vita umana dispensando terremoti, uragani ed altre calamità naturali. L’unica utilità delle costellazioni per l’uomo riguarda l’orientamento nella volta celeste (non per nulla sono un’invenzione umana), ma attenzione, solo se avete i piedi ben piantati per terra, a poter essere in volo verso la Luna le costellazioni vi servono a ben poco. Insomma, che un gruppo casuale di stelle (apparentemente vicine, nella nostra visione bidimensionale del cielo stellato, mentre in realtà, nello spazio tridimensionale, sono spesso separate da distanze inimmaginabili), possa influenzare, non la vita sulla terra, ma la vita dell’uomo, questo proprio mi pare improbabile.
Il tipo al tavolo ci aveva preso, per lo Zodiaco io sono nato nell’Ariete. Questo mi convinse delle sue affinate capacità di osservazione, d’altra parte, nel dispensare oroscopi, tutto si riduce a buona conoscenza della materia, supportata da buon eloquio ed a volte da brillante intelligenza. Tutto il resto non è altro che il risultato di un calcolo probabilistico.
Se vedo una donna incinta ho il 50% di probabilità di indovinare il sesso del nascituro. La probabilità di indovinare il colore dei capelli è del 33% (Nero, castano-rosso, castano-biondo), le probabilità aumentano se si conoscono entrambi i genitori con ulteriore aumento nel caso uno dei due abbia connotati decisamente dominanti… non proseguo. Ma procedendo oltre si arriva al carattere umano ed alle sue caratteristiche di base. Caratteristiche comuni a tutti gli esseri umani: testardaggine, pignoleria, impulsività, accondiscendenza … non ho altro da dire su questo aspetto dell’astrologia.
L’astrologia, antichissima pratica umana, è oggi diffusa trasversalmente su tutto il pianeta con una forza di penetrazione talmente forte che le permette di infrangere qualsiasi barriera, culturale, razziale o religiosa che sia. L’uomo ha sempre cercato risposte a domande senza risposta e quando la risposta non esiste, allora se la inventa, nulla di male. Un piacere, una scelta di fede strettamente personale che non dovrebbe però coinvolgere e modificare la vita degli altri.
Quindi tutto dipende esclusivamente da come viene praticata questa fede. Tutto dipende, nel bene e nel male, dal caso e dall’uomo, non certo dalle stelle.
- Fotografia come esclamazione di vitalità - 19/08/2016
- La Thailandia, la zucca e… il peperoncino - 11/08/2016
- Hiroshima, la bomba di Dio - 06/08/2016