Attentato nella zona turistica della capitale Kuala Lumpur: un morto e 13 feriti. Nessuna rivendicazione
KUALA LUMPUR (Asiablog) – Una forte esplosione ha scosso il cuore pulsante di Kuala Lumpur nella notte tra mercoledì 8 e giovedì 9 ottobre quando una granata e’ esplosa davanti ad un pub nella zona turistica di Butik Bintang, nel centro della capitale della Malesia. L’attacco, commesso da ignoti, ha provocato un morto, Tiong Kwang Yie, 36 anni, ed almeno 13 feriti, alcuni dei quali stranieri di nazionalita’ cinese e thailandese. Secondo il Malaysian Insider, gli attentatori hanno utilizzato due bombe a mano, ma solo una e’ esplosa. I primi rapporti indicano che una bomba e’ stata lanciata dal secondo piano di un palazzo. Per il momento non c’e’ stata alcuna rivendicazione.
TERRORISMO ISLAMICO – La Malesia è stata recentemente segnalata dai media israeliani come uno dei luoghi in cui vengono addestrati i militanti di Hamas, il gruppo islamico operante nell’enclave palestinese di Gaza. Nonostante sia Hamas che il governo malese abbiano negato le accuse, gli analisti temono che la Malesia stia effettivamente diventando un focolaio di estremismo, se non un vero e proprio hub di attività terroristiche. Il mese scorso, la polizia malese ha arrestato 19 militanti radicali islamici che si sarebbero ispirati dall’ISIS (o ISIL), il gruppo estremista sunnita che sta combattendo in Iraq e Siria. Secondo la polizia, i sospetti militanti stavano pianificando un’ondata di attentati terroristici in Malesia contro pub, discoteche e una fabbrica di birra di proprieta’ del marchio danese Carlsberg. Ayob Khan, della divisione anti-terrorismo della polizia malese, ha dichiarato all’AFP che il gruppo ha come obiettivo la creazione di un califfato del sud-est asiatico che unisca tutti i territori a maggioranza musulmana della regione, dal sud della Thailandia al sud delle Filippine passando per Malesia ed Indonesia. Tra le persone arrestate vi sono anche insospettabili professionisti e casalinghe, ha aggiunto Ayob Khan.
GOVERNO SOTTO ACCUSA – L’attentato di oggi rappresenta un grave colpo per il governo del primo ministro Najib Razak, gia’ accusato dall’Occidente di ospitare cellule terroristiche mediorientali e criticato dall’opposizione per non fare abbastanza contro l’estremismo di matrice islamica. “E molto preoccupante. Potrebbe trattarsi dell’emergere di una nuova forma di terrorismo,” ha commentato Tian Chua, parlamentare malaysiano nelle file dell’opposizione, al quotidiano Malaysia Chronicle. “Le bombe a mano non dovrebbero essere qualcosa di facilmente reperibile. Come possono dei criminali ottenere l’accesso a materiale di questo tipo? Sono armi di contrabbando o sono state rubate ai militari?”, ha chiesto Tian. L’Umno (United Malays National Organisation), precedentemente denominato Perikatan (Alleanza), governa ininterrottamente l’ex colonia britannica dall’ottenimento dell’indipendenza nel 1957. Il regime di Najib viene accusato dall’opposizione, oltre che di corruzione ed autoritarismo, anche di utilizzare una retorica etno-nazionalista che, insieme alle politiche di discriminazione positiva a favore dei Bumiputra, favorirebbe non solo una silenziosa apartheid sociale, ma anche, tra la maggioranza malese-musulmana, sentimenti di supremazia razziale e fanatismo religioso.
TERRORISMO E ECONOMIA – La Malesia è un Paese del sudest asiatico di 28 milioni di persone. I maggiori gruppi etnici sono formati dai malesi (50%), cinesi (24%), e indiani (7%). Secondo il censimento del 2010, il 61% della popolazione professa l’Islam, che e’ religione di stato, mentre il restante 39% aderisce soprattutto a culti buddisti (19,8%), cristiani (9,2%), hindu (6,3%). La Malesia e’ oggi una potenza di media grandezza, con il Pil a parità di potere d’acquisto al 29esimo posto tra quelli mondiali, mentre il Pil pro capite è al 58esimo posto. Il pericolo di una escalation terroristica danneggerebbe anche l’industria turistica di quello che è uno dei Paesi più visitati del mondo; nel 2011 la Malesia figurava al nono posto mondiale per arrivi di turisti internazionali con 24,7 milioni di persone, posizionandosi subito dopo la Germania ed immediatamente davanti al Messico ed altre note destinazioni turistiche come la Thailandia.