Il termine bambù (in lingua thailandese: ไม้ไผ่ – mai pai) contraddistingue genericamente un gruppo di piante perenni sempreverdi appartenente alla famiglia delle graminacee di cui fanno parte 70 generi diversi suddivisi in circa 1.450 specie. Alcuni tipi di bambù sono le piante a più rapida crescita al mondo.
Il bambù ha una grande importanza economica e culturale non solo in Thailandia ma in buona parte del Sudest Asiatico e dell’Asia Orientale.
In Thailandia sono presenti 800 specie di bambù ed il suo utilizzo è vario; può essere materiale da costruzione o adattato ad attrezzo/utensile più o meno casalingo. Oppure semplicemente usato come pianta d’arredamento.
In Thailandia un dessert abbastanza comune è il khao lam (ข้าวหลาม), ovvero riso glutinoso, latte di cocco e fagioli. Il tutto amalgamato, inserito in canna di bambù e cotto alla brace. Una dolce merenda proposta in varie versioni e dimensioni.
Il bambù è anche un’importante fonte di cibo con basso contenuto calorico di potassio e un buon contenuto di proteine.
Ma non intendo le larve che vengono estratte dal fusto di alcuni tipi di bambù praticandovi un tassello.
Animaletti che, da freschi, sono dolciastri e appiccicosi, ma che solitamente vengono consumati fritti. Croccanti come, se non meglio, delle patatine.
No!
Quando dico che rappresenta un’importante fonte di cibo con basso contenuto calorico di potassio e un buon contenuto di proteine, intendo la pianta del bambù. Ne riparliamo.
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