In un torrido pomeriggio di luglio, a Bangkok, la mia barca scivolava lenta sulle acque verdastre e melmose del Chao Phraya.
Un suono mieloso, tintinnante e sempre uguale, mi giunse dal tempio luccicante di specchietti e colori. I vivaci rossi, gialli, blu ed arancioni si confondevano e, allo stesso tempo, contrastavano con la verde ed intricata vegetazione.
Tutto era colore caldo, la miscela di toni mi inebriava sempre più. Chi suonava quella dolce e monotona melodia?
Sotto la rilucente e maestosa statua d’oro del dio, un bonzo, avvolto nella tela di uno squillante arancione, si amalgamava perfettamente con quello spazio saturo di suoni e colori.
Conobbi, in quel momento, la voce del silenzio.
(La voce del silenzio, di Alessandro Formica, 3ᵃD – da Parole leggere, raccolta di poesie e racconti composti dai ragazzi nell’anno scolastico 1991-92 – Scuola media statale Santi Muratori, Ravenna)
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