Il nuovo Presidente dell’Indonesia è Joko Widodo, meglio conosciuto come “Jokowi”, un anti-Casta dalla faccia pulita
BANGKOK (Asiablog) – Un 53enne di umili origini e senza alcun legame con il passato autoritario del suo Paese: è Joko Widodo, meglio conosciuto come “Jokowi”, leader del Partito Democratico Indonesiano di Lotta (PDI-P) e nuovo Presidente dell’Indonesia.
Jokowi è un ex commerciante di elettrodomestici, professione da cui ha appreso la capacità di rapportarsi in modo semplice, diretto ed informale a persone di diversa estrazione sociale.
Entrato in politica, Jokowi è stato governatore di Surakarta, città di mezzo milione di abitanti al centro dell’isola di Giava, dal 2005 al 2012, quando è stato premiato come terzo migliore sindaco al mondo.
Gli ottimi risultati ottenuti alla guida di Surakarta lo hanno portato a candidarsi e vincere le elezioni per governatore della capitale Giacarta nel 2012.
Da allora è stato nominato tra i “Leading Global Thinkers of 2013” dell’influente rivista Foreign Policy per poi essere inserito dalla rivista Fortune tra i “World’s 50 Greatest Leaders” del 2014.
Jokowi viene descritto come un riformatore pragmatico. Secondo alcuni sarebbe l’uomo giusto per consolidare la terza democrazia più grande del mondo, tanto da essere stato definito dal Time l’Obama dell’Indonesia.
Appassionato di musica rock in una nazione a maggioranza musulmana dove i punk rischiano ancora di essere condannati alla “rieducazione” – Jokowi è popolarissimo tra i giovani, che rappresentano un terzo dell’elettorato indonesiano.
Ha basato la campagna elettorale sulla lotta alla corruzione, ed in particolar modo su un messaggio anti-Casta di denuncia delle oligarchie e degli apparati di potere che strangolano la giovane democrazia asiatica, presentandosi in sostanza come antitesi al presidente uscente Susilo Bambang Yudhoyono, che ha guidato l’Indonesia in modo controvrso dal 2004 ad oggi.
Durante il suo mandato, Yudhoyono è stato criticato per non aver fatto abbastanza in campo economico, per l’incapacità di frenare l’intolleranza contro le minoranze religiose, e soprattutto per una serie di scandali e abusi finanziari in cui è stato coinvolto in prima persona.
In campagna elettorale, Jokowi ha parlato esplicitamente di diritti umani, pluralismo e lotta all’intolleranza religiosa. Per queste ragioni, oltre che per aver scelto un candidato vice presidente cristiano e di origine cinese, Jokowi è stato fortemente criticato dalla destra e dagli estremisti islamici dell’arcipelago.
E’ stato appoggiato, oltre che dal suo partito, il PDI-P, anche dalle minoranze religiose, inclusi i cristiani, e da alcuni partiti islamici moderati, come il Partito dello Sviluppo Nazionale (Pkb).
Jokowi rappresenta una leadership più laica e progressista rispetto a quella del suo rivale, Prabowo Subianto, uomo legato a doppio filo con la dittatura di Suharto, che ha retto il Paese dal 1967 al 1998.
Secondo gli exit poll, Jokowi avrebbe vinto le elezioni presidenziali indonesiane del 9 luglio 2014 con il 52% dei voti.