“C’è qualcosa di commovente, persino patetico, nella fiducia che tanti umani ripongono nell’equità del mercato, di un sistema economico in cui le iniquità gridano vendetta al cielo. Questa capacità d’illudersi si rivela però una forza irresistibile: è in grado di smuovere le montagne (e anche le banche, abbiamo visto), rivoluziona la geografia umana, sconvolge i continenti. Ritroviamo quella doppiezza in cui spesso siamo incappati, qui nel duplice gioco della libertà: da un lato miriadi di persone che aspirano alla mera libertà di vivere, dall’altra il capitale che chiede di avere mano libera, di non essere vincolato da nessun potere che gli sia superiore” (Il maiale e il grattacielo – Marco D’Eramo – Ed. Feltrinelli)
Leggendo il libro di Marco D’Eramo scopriamo come l’innovazione tecnologica cambia la nostra vita quando, questa innovazione, asseconda solo la ricerca del profitto.
Il sottotitolo del libro “Chicago: una storia del nostro futuro” nasce dall’evidente constatazione che lo “stile di vita statunitense” ha messo radici su tutto il globo ed è raccontando Chicago che l’autore ci propone una sintesi di quanto oggi accade o accadrà in tante parti del globo.
Un libro, come dice la prefazione di Mike Davis, in cui “Marco D’Eramo descrive, con una visione fresca, esilarante e prettamente italiana, questi antichi campi di battaglia .. la sua Chicago è il capitalismo senza veli … Il Capitale, dopotutto, era solo un abbozzo teorico: la storia non espurgata di Chicago è la realtà”.
D’Eramo è un osservatore attento e scopre le conseguenze che le innovazioni tecnologiche, anche le più minime, hanno avuto ed hanno nel decidere la strada dello sviluppo della nostra società.
Così il maiale del titolo, “due quintali di mais su quattro zampe”, non è altro che la parabola che ci porta alla catena di montaggio (assembly line) – imposta a inizio Novecento dalla Ford a tutte le fabbriche automobilistiche del mondo -, e nata copiando la catena di s-montaggio (disassembly line) ideata nel 1830 per scarnificare il maiale.
Una scarnificazione, adottata anche coi bovini, che nel tempo raggiunge tecniche sempre più scientifiche con la nascita di sotto prodotti come carne in scatola, margarina e farine alimentari (per altri animali).
“… il sistema dei mattatoi usa fino all’ultimo strato di pelle secca, fino all’ultimo osso in polvere, fino all’ultima goccia di sangue non solo i maiali, ma anche gli operai del meat-packing, … La razionalizzazione in linea con il ‘progresso illuminato’ spingeva i lavoratori a una produttività sempre più sfrenata. Nel 1884 cinque fenditori (splitters) trattavano 800 bovini in 10 ore, 16 per ciascuna ora, a 45 cent all’ora. Nel 1894, quattro splitters lavoravano 1.200 manzi in 10 ore, 30 all’ora a persona, con un aumento della produttività di quasi il 100% in dieci anni. Ma la loro paga era scesa a 40 cent l’ora. “ (op.cit.)
Ma tutto il percorso del libro si snoda, come una ferrovia – prima innovazione tecnologica che accorcia le distanze in modo rapido alle persone, alle merci ma anche ai cannoni-, attraverso la puntigliosa e documentata osservazione e analisi di tanti particolari che, alla fine, compongono un quadro d’assieme, a volte imprevedibile e sorprendente, dello sviluppo statunitense.
“I futures contracts furono inaugurati nel 1865… Si comprano e vendono futures sulle derrate alimentari, sul bestiame (vivo o congelato), sulla legna, sui fertilizzanti … Tutte le altre materie prime sono passabili di futures… Se io sono un importatore americano di auto tedesche, so che tra un anno avrò bisogno di marchi tedeschi. Ecco quindi futures sulle monete … poiché i futures hanno senso per tutto ciò che subirà variazioni in futuro, ecco i futures sui tassi d’interesse, sugli eurodollari, sul Libor. Ecco poi i futures sugli indici azionari… Ma basta guardarsi attorno ed ecco allargarsi il campo dell’attività dei futures… i futures sono essi stessi variabili, si possono trattare futures sui futures, futures al quadrato… dal marzo 1993 al Chicago Board of Trade sono stati messi all’asta i futures sui diritti d’inquinare, di appestare l’aria con l’anidride carbonica”.(op.cit.)
La logica del profitto all’opera. Sfruttando al massimo le innovazioni si crea un amalgama di sviluppo economico e vita delle persone in un unico calderone infernale. E D’Eramo dedica pagine del libro alle problematiche umane parlandoci delle migrazioni e dei popoli migrati in Usa. Pagine ben documentate e dedicate ad un argomento che oggi vede buona parte dell’occidente investito da nuove masse di migranti. Migrazioni che, dopo essere state favorite allo scopo di importare manodopera a basso costo (¹), sono poi il viatico per il razzismo, la segregazione.
“Ma se il mercato è il meccanismo “naturale” secondo cui è organizzata la società, anche la politica deve organizzarsi come un mercato. Anche nel mercato politico devono agire domanda ed offerta, profitto e perdita. La lotta politica assume allora la forma della concorrenza. Lo scontro delle idee da propaganda diventa pubblicità. E la concorrenza indossa le vesti della competizione elettorale. I voti sono insieme merci da comprare e risorse da vendere. In questo mercato l’imprenditore è il partito. E il partito agisce da imprenditore. La sua funzione non sta nel “concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”, ma nel garantire l’elezione del maggior numero possibile di candidati al maggior numero possibile di cariche.” (op.cit)
Il nostro futuro è già cominciato.
(¹) Il FattoQuotidiano – 10/05/2014 –
Lavoratori extracomunitari non qualificati, reclutati in tutta fretta per i cantieri dell’Expo in deroga alle norme che regolano i flussi migratori. Li prevede un provvedimento contenuto nel decreto flussi, emanato dal presidente del Consiglio dei ministri il 12 marzo. Si tratta di 2000 ingressi in più rispetto ai flussi programmati. Entreranno in Italia “in via di programmazione transitoria e per motivi di lavoro subordinato non stagionale”, senza la specifica causale prevista dalla legge Bossi Fini. Per l’utilizzo di questi lavoratori, dice il decreto, “con successiva circolare verranno inviate le linee guida Expo Milano 2015”.
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