Lavoratori in lotta in tutto il continente. Scontri a Phnom Penh
BANGKOK (Asiablog) – Da Taipei a Yangon, passando per Hong Kong, Giacarta, Kuala Lumpur, Phnom Penh e Bangkok, la Festa dei Lavoratori è stata celebrata in tutta l’Asia orientale. In generale non vi sono stati disordini, ad eccezione della Cambogia dove, nel centro di Phnom Penh, si sono verificati scontri tra manifestanti e polizia.
CAMBOGIA: SCONTRI A FREEDOM PARK – A Phnom Penh, in Cambogia, dove il Governo aveva vietato qualsiasi raduno, le forze di sicurezza armate di bastoni e manganelli hanno disperso con la forza un gruppo di manifestanti nei pressi di Freedom Park, il luogo simbolo della lotta contro il regime di Hun Sen, che le autorità avevano chiuso il giorno precedente con tanto di filo spinato per timore di “attività anarchiche.” (Si legga: Primo Maggio in Cambogia: lavoratori presi a manganellate)
Una operaia tessile del Bangladesh con il volto coperto per ripararsi mentre partecipa a una manifestazione del Primo Maggio a Dacca. I manifestanti chiedevano la punizione per i proprietari delle fabbriche ddove si sono verificati i terribili incidenti degli ultimi anni, l’indennizzo per le vittime e la garanzia dela sicurezza nei luogo di lavoro. Foto AP.
BIRMANIA: RICORDANDO IL 1974 – In centinaia sono scesi in piazza per chiedere migliori condizioni di lavoro in Myanmar (Birmania), un Paese dove fino a pochi anni fa i diritti dei lavoratori erano fortemente limitati da uno dei più repressivi regimi militari al mondo. Una legge approvata nel 2011 dall’attuale governo semi-civile e “riformista” ha permesso la formazione di grandi sindacati ed ha garantito, almeno sulla carta, il diritto di sciopero, rovesciando le autoritarie leggi sul lavoro in vigore dal 1962. Il primno maggio di quest’anno circa 200 persone si sono radunate all’esterno del municipio di Yangon, la più grande città birmana ed ex capitale, mentre un’altra protesta ha avuto luogo a Mandalay, la seconda città del Paese. A Yangon, la Federazione dei Sindacati del Commercio ha reso onore ai martiri ed ai sopravvissuti degli scioperi del 1974, che si conclusero nel sangue quando i soldati spararono sulla folla con le mitragliatrici uccidendo circa 100 studenti e lavoratori. Aung Lin, presidente della Federazione, ha avvertito i lavoratori birmani che la strada da percorrere è ancora lunga e difficile, nonostante la legge del 2011. «Le condizioni di lavoro in Birmania sono ancora pessime. Abbiamo bisogno di ulteriori miglioramenti in materia di diritti fondamentali, a partire da salari più equi.»
Danze in maschera al primo maggio di Giacarta, Indonesia. Foto AP.
INDONESIA: LA PRIMA VOLTA – I lavoratori in tutta l’Indonesia sono scesi in strada per festeggiare il Primo Maggio – che per la prima volta nella storia del Paese è stato onorato con una festa nazionale. Nella capitale Giacarta, centomila lavoratori hanno marciato sventolando bandiere e chiedendo un aumento dei salari. Il leader sindacale Said Iqbal ha chiesto al governo di aumentare gli stipendi del 30 per cento, in quanto il salario minimo del Paese è oggi più basso di quello di Thailandia, Filippine e Malesia.
Centomila lavoratori in marcia a Giacarta, Indonesia. Foto AP.
MALESIA: CONTRO IL GOVERNO – A Kuala Lumpur, in Malaysia, sigle sindacali, movimenti sociali e varie associazioni espressione della società civile hanno protestato contro gli aumenti dei prezzi dovuti ai tagli dei prezzi garantiti dal Governo e da una nuova tassa su beni e servizi. Il governo sostiene che la tassa del 6 per cento aumenterà le entrate e rallenterà l’aumento del debito pubblico, ma i circa 20.000 manifestanti – tra i quali il leader dell’opposizione Anwar Ibrahim – accusano le autorità di clientelismo, corruzione, autoritarismo, e di utilizzare i tribunali per colpire gli oppositori politici, in primis Ibrahim stesso, condannato a cinque anni di carcere per sodomia. I manifestanti hanno anche criticato il governo per la perdita ancora inspiegabile del jet della Malaysia Airlines.
Foto ricordo davanti ad un ritratto di Sun Yat-sen, che è considerato il padre fondatore della Cina moderna. Il ritratto è stato esposto in Piazza Tiananmen a Pechino in occasione della Festa dei Lavoratori. Foto AP.
FILIPPINE: ROSSO RABBIA – Nelle Filippine si sono svolte marce pacifiche, con alcuni manifestanti che hanno usato il colore per esprimere emozioni, come le camicie rosse simbolo della rabbia collettiva nei confronti del “regime elitario del presidente Benigno Aquino III e delle sue politiche economiche neoliberiste.” I membri del gruppo di lavoratori denominato Bukluran ng Manggagawang Pilipino, che hanno manifestato nella capitale Manila, hanno denunciato tali politiche come negative per i lavoratori. Giunto ormai a metà del suo mandato, il governo Aquino non avrebbe ancora mantenuto le sue principali promesse elettorali: lotta all corruzione e misure a favore dei poveri.
Attivisti per i diritti dei lavoratori marciano e intonano slogan a Taipei, Taiwan. Foto AP.
HK, TAIWAN, COREA – A Hong Kong circa 5.000 persone hanno marciato dal Victoria Park alla sede del governo chiedendo l’aumento del salario minimo. A Taipei, in Taiwan, migliaia di lavoratori hanno manifestanto davanti al Ministero del Lavoro chiedendo aumenti salariali ed il divieto per le imprese di assumere lavoratori temporanei o part-time. A Seul, in Corea del Sud, il tradizionale raduno del Primo Maggio è stato oscurato dal disastro del traghetto Sewol che ha causato la morte di molti dei 476 passeggeri della nave. I manifestanti hanno anche offerto le condoglianze in uno dei numerosi memoriali pubblici che sono stati istituiti a livello nazionale per le vittime, molti dei quali erano studenti delle scuole superiori.