Thailandia: Camicie Rosse a Bangkok “per la democrazia”

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Camicie Rosse mostrano la carta d'identità thailandese. Nei giorni scorsi i fascisti aveva accusato i rossi di non essere thailandesi. Foto @MrSarayut/Twitter.

Rossi tornano nella capitale. Si oppongono ai tentativi di colpo di stato

BANGKOK (Asiablog) – Sabato 5 aprile i simpatizzanti dell’UDD (Fronte Unito per la Democrazia contro la Dittatura), meglio conosciuti come Camicie Rosse, sono scesi in piazza a Bangkok. Dopo mesi di proteste anti-governative, ed in seguito all’annullamento delle elezioni del 2 febbraio scorso da parte della Corte Costituzionale, la manifestazione aveva lo scopo di mostrare l’appoggio delle Camicie Rosse al governo della premier Yingluck Shinawatra

La manifestazione, che ha visto la partecipazione di un numero imponente di persone – centinaia di migliaia secondo gli organizzatori, 60mila secondo la polizia – si è svolta una dozzina di chilometri al di fuori del centro di Bangkok, nella zona ovest della capitale thailandese. L’ultima volta che le Camicie Rosse si erano riunite in gran numero nella capitale, a fine novembre, un agguato da parte di un gruppo di studenti ultra-nazionalisti meridionali seguaci del leader del blocco anti-elezioni, Suthep Thaugsuban, aveva provocato un’intera nottata di scontri e sparatorie. Cinque persone vennero uccise: tre simpatizzanti delle Camicie Rosse, uno studente ultra-nazionalista ed un ragazzo non affiliato.

Il blocco anti-governativo e la casta giudiziaria sta tentando di «prendere il potere senza passare per le elezioni», ha denunciato il leader dell’UDD Jatuporn Promphan nel suo comizio di sabato. «Ma la novità è che questa volta noi siamo pronti a combattere il tentativo di trasformare il Paese in un regime antidemocratico», ha avvertito Jatuporn.

«I thailandesi stanno perdendo la speranza, perché ora siamo consapevoli dei ripetuti inganni volti a minare la democrazia rappresentativa», ha detto Jatuporn ai giornalisti in relazione al fatto che gli ultimi tre primi ministri ‘rossi’ sono stati eletti dai cittadini ma rimossi da esercito o tribunali. «Anche questa volta l’Elite non ha intenzione di accettare il governo eletto dal popolo. La nostra maggiore preoccupazione è che si arrivi ad una guerra civile. Non vogliamo che questo accada e stiamo continuando a mettere in guardia tutte le parti politiche. Ma purtroppo temo che accadrà se ci dovesse essere un nuovo colpo di stato contro la democrazia».

Parole simili sono state pronunciate dagli altri oratori. «Non abbiamo paura. Oggi siamo venuti quasi fino a Bangkok», ha detto dal palco Kaugeow Phiaunphong, co-leader dell’UDD. «Se dovesse succedere qualcosa di incostituzionale siamo pronti a sacrificare la nostra vita per difendere la democrazia».  «Vi rendete conto? Hanno annullato le elezioni, hanno buttato nel cesso 20 milioni di voti. Quanto accade in Thailandia non ha eguali in nessun Paese al mondo», ha gridato un altro oratore.

Le Camicie Rosse hanno dichiarato che per il momento non entreranno nel centro di Bangkok per evitare ogni possibile provocazione o agguato, ma soprattutto per evitare scontri con gli attivisti anti-elezioni del PDRC, che invece occupano da mesi alcune aree del centro della capitale.

Nei prossimi giorni, a cavallo del capodanno thailandese del 13 aprile, si svolgeranno ulteriori manifestazioni in attesa delle prime sentenze giudiziarie contro la signora Yingluck attese per la seconda metà di aprile.

Nonostante la recente revoca dello stato d’emergenza, la crisi politica è tutt’altro che risolta e molti temono il peggio. Secondo un sondaggio svolto da un noto istituto di ricerca thailandese, il 68% dei sudditi di Sua Maestà Bhumipol non esclude che si possa arrivare ad una vera e propria guerra civile.

Secondo fonti del Dipartimento medico Erawat di Bangkok, il bilancio dall’inizio della crisi è di circa 25 morti e oltre 700 feriti.

Fonte immagine: @MrSarayut

Alessio Fratticcioli

About Alessio Fratticcioli

Alessio è il fondatore e amministratore di Asiablog.it (anche su Facebook e Twitter). Per saperne di più su questo buffo personaggio, la sua lunga e noiosa biografia si trova qui.
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