Nazionalisti e fondamentalisti islamici vincono in 51 upazila (sotto-distretti) su 97
BANGKOK (Asiablog) – Il partito di governo, l’Awami League (Al) della prima ministra Sheikh Hasina, ha subito un duro colpo nella prima fase delle elezioni locali tenutesi in Bangladesh mercoledì, aggiudicandosi solamente 33 dei 97 upazila (sotto-distretti) interessati al voto.
Il principale partito di opposizione, il Partito Nazionalista del Bangladesh (Bnp) dell’ex primo ministro Khaleda Zia, avrebbe vinto in 43 upazila, mentre il partito fondamentalista islamico del Jamaat-e–Islami avrebbe ottenuto la maggioranza in 13. Lo riferiscono i media del paese asiatico, specificando che si trattava di un voto ad alto rischio che invece si è svolto in modo pacifico, il tutto solamente un mese dopo le violenze delle elezioni generali del gennaio 2014.
Il successo di Bnp e Jamaat-e-Islami arriva di sorpresa, dopo che i due partiti, con un repentino cambio di strategia, avevano deciso di schierare candidati nelle elezioni locali. Le opposizioni avevano boicottato il voto di gennaio in protesta contro la prima ministra Sheikh Hasina. La signora Hasina non aveva accettato le richieste di formare un governo ‘tecnico’ (apolitico) ad interim con il solo mandato di organizzare “elezioni trasparenti” in 90 giorni. Per via del boicottaggio, i principali partiti di opposizione non hanno alcuna rappresentanza né in parlamento né nell’attuale governo, in carica da quattro settimane, mentre il partito della prima ministra controlla 232 dei 300 seggi del Jatiyo Sangshad (parlamento nazionale). Dopo il voto di mercoledì, il Bnp ha accusato nuovamente l’Al di brogli, ma la Commissione Elettorale ha dichiarato che le elezioni sono state “fondamentalmente libere e leali, con alcuni casi isolati di irregolarità.”
Ci saranno tre ulteriori tornate elettorali tra il 27 febbraio e il 15 marzo che interesseranno 385 upazila. I dirigenti del partito di governo hanno espresso la speranza che i propri candidati ottengano risultati migliori nei restanti 385 sub-distretti. Nelle precedenti elezioni locali, tenutesi nel 2009, l’Al di Sheikh Hasina si era aggiudicato il maggior numero di upazila.
Da oltre un anno il Bangladesh è sull’orlo della guerra civile. Ai numerosi hartal (scioperi) lanciati dal Bnp si sono mischiate le violenze anti-induiste perpetrate dai fondamentalisti islamici che sostengono il Jamaat-e-Islami. La minoranza indù, che nel 1971, dopo la guerra per l’indipendenza dal Pakistan, rappresentava il 25% della popolazione, oggi conta meno del 10% dei 150 milioni di abitanti del Bangladesh. Il partito fondamentalista, che negli anni Settanta si oppose all’indipendenza e collaborò con l’esercito pakistano, mira a dare vita a uno “stato islamico,” stringere relazioni diplomatiche, economiche e culturali più strette con Arabia Saudita e Pakistan, introdurre la sharia e mettere fuori legge le pratiche “non islamiche.”
Fonte immagine: Ibtimes